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"Morta per overdose di chemio", interrogato il primario

Fino a sera davanti ai magistrati Sergio Palmeri, numero uno del reparto di Oncologia del Policlinico di Palermo e Gioacchino Mancuso, studente di Medicina, indagati insieme a uno specializzando, un medico e un'infermiera per la morte di Valeria Lembo

PALERMO. Il manager del Policlinico, Mario La Rocca, ha deciso di chiedere l'allontanamento degli specializzandi, Laura Di Noto e Alberto Bongiovanni, e di disporre il trasferimento dell'infermiera, Clotilde Guarnaccia, coinvolti nell'inchiesta sulla morte di Valeria Lembo, alla quale sarebbe stata somministrata una dose di farmaci chemioterapici dieci volte superiore a quella prevista dal protocollo.  Ieri, intanto, sono durati fino a sera gli interrogatori di Sergio Palmeri, primario di Oncologia del Policlinico (per ora rimasto al suo posto) e di Gioacchino Mancuso, studente di medicina, indagati per la morte della donna di 32 anni deceduta il 29 dicembre, secondo quanto ipotizza la Procura, per una dose errata di un farmaco chemioterapico.
La vittima, affetta da un linfoma, era in cura al Policlinico. Oltre al primario e a Mancuso sono indagati l'infermiera Clotilde Guarnaccia, l'oncologa Laura Di Noto e lo specializzando Alberto Bongiovanni. La paziente, sposata e madre di un bambino di 7 mesi, sarebbe stata vittima di un clamoroso errore: i sanitari le avrebbero somministrato 90 milligrammi - invece che 9 come prescritto dai protocolli - di una molecola chemioterapica, la vinblastina.
I magistrati titolari dell'inchiesta, Emanuele Ravaglioli e Francesco Grassi, la scorsa settimana hanno sentito, come persone informate sui fatti tre medici, ma l'interrogatorio è stato interrotto quando gli inquirenti hanno deciso di iscriverli nel registro degli indagati: lo status di persona sottoposta a indagini impone infatti la presenza degli avvocati.

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