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Via D'Amelio, Lari: depistaggio o clamoroso errore giudiziario

PALERMO. "L'ipotesi del depistaggio delle indagini sulla strage di via D'Amelio è una delle possibili spiegazioni delle vicende relative all'uccisione di Paolo Borsellino dietro alle quali, viceversa, potrebbe esserci un clamoroso errore giudiziario". Lo ha detto il procuratore di Caltanissetta Sergio Lari commentando le notizie di stampa sulla istanza di revisione del processo, ormai definito con sentenza passata in giudicato, sull'eccidio del '92. "Noi - ha aggiunto - ci siamo comunque limitati a raccogliere elementi di prova utili e a fornire al giudice una chiave di lettura in sede dibattimentale".
Le indagini sulla strage, come ha puntualizzato lo stesso Lari, sono state coordinate dai procuratori aggiunti Amedeo Bertone e Domenico Gozzo e dai sostituti Nicolò Marino, Gabriele Paci e Stefano Luciani. Il procuratore ha inoltre precisato di non avere mai pronunciato la frase a lui attribuita da un quotidiano: "Siamo a un passo dalla verità, la magistratura sarà capace di reggerla, il problema è se c'é una politica capace di raccoglierla". "Questa frase non è mai stata pronunciata da me - ha spiegato - ma da un magistrato del mio ufficio a margine di un incontro avvenuto l'anno scorso con la commissione antimafia ed è stata chiarita e rettificata, quindi non ha senso riprenderla".
Infine il procuratore ha parlato di "notevoli imprecisioni, fatte dalla stampa sulla ricostruzione delle indagini su via D'Amelio". "Appena gli atti saranno pubblici - ha concluso  - il quadro di cui l'opinione pubblica potrà disporre sarà finalmente più chiaro. Nel frattempo sarebbe più giusto agire con prudenza ed aspettare la discovery degli atti ed evitare, così, ricostruzioni imprecise e false".

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