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Gesip, scade la proroga Nessuna traccia dei soldi

Ieri si aspettava l’ordinanza che avrebbe messo in moto la salvezza dell’azienda, ordinanza su cui il presidente della Regione deve dare un parere vincolante e su cui, alla fine, dopo il placet di Tremonti, deve apporre la firma Berlusconi. Ma ieri, giornata di attesa, fino a tarda sera da Palazzo d’Orleans non è arrivata nessuna comunicazione ufficiale

PALERMO. Di sicuro c’è che ufficialmente i soldi da Roma non ci sono ancora. Nonostante la ridda di voci e le indiscrezioni fornite dallo staff vicino al sindaco secondo cui l’ordinanza che assegna i fondi sarebbe arrivata, dei 45 milioni non c’è traccia. E per la Gesip e i suoi dipendenti si annunciano nuove giornate di passione e tensione.
Oggi scade la proroga di 10 giorni che ha tenuto in vita la società grazie a un prelievo autorizzato dal sindaco Cammarata attraverso il fondo di riserva. Poco meno di due milioni in tutto. E ieri si aspettava l’ordinanza che avrebbe messo in moto la salvezza di Gesip, ordinanza su cui il presidente della Regione deve dare un parere vincolante e su cui, alla fine, dopo il placet fondamentale del ministro dell’Economia Giulio Tremonti, deve apporre la firma il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Solo allora infatti il provvedimento diventa efficace e si sbloccano i 45 milioni. Ma ieri, giornata di attesa, fino a tarda sera da Palazzo d’Orleans non è arrivata nessuna comunicazione ufficiale. A Palazzo delle Aquile si sostiene invece che l’ordinanza sia arrivata.
Parlare di «giallo» su questi fondi è comunque troppo. Certo è che il capo del dipartimento Protezione civile Pietro Lo Monaco, in qualche modo coinvolto nell’iter di assegnazione di questi 45 milioni, perché si tratta di fondi Fas, ieri sera dopo le 19 non aveva nessuna notizia. Certe sono anche le telefonate del sindaco per chiedere novità.
Davide Faraone, consigliere comunale e capogruppo del Pd attacca: «È stupefacente la loquacità di questi giorni di un sindaco che in un decennio non solo non è mai intervenuto sul crac Amia ma si è anche guardato bene dal presentare querela contro gli ex vertici condannati appena un mese fa per la dissennata gestione dell'azienda, consentendogli di evitare pene più dure. Ed è ancora più stupefacente visto che invece su Gesip, e oggi scade l'ennesima proroga, non dice più una parola. Su Gesip - conclude Faraone - attendiamo ancora che i soldi sbandierati più volte arrivino nelle casse comunali, ma il suo silenzio dopo tanti annunci, comincia ad essere preoccupante».

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