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Le pagelle scolastiche di Falcone consegnate a Fini

Il presidente della Camera le ha ricevute dalla giornalista Valeria Giarrusso, che le aveva trovate negli archivi del Convitto Nazionale di Palermo alla fine del 1998. Il leader di Fli l'ha voluta conoscere

PALERMO. Un incontro improvviso col Presidente della Camera. Gianfranco Fini ha saputo e ha apprezzato l’idea di una giornalista palermitana. Così ha chiesto di conoscerla. E Valeria Giarrusso era lì. Assieme alle istituzioni e ai cittadini che in via d’Amelio volevano ricordare con la loro presenza la strage in cui perse la vita il giudice Paolo Borsellino con gli agenti della scorta. Tra le mani stringeva le copie delle pagelle della scuola elementare di un altro martire ucciso dalla mafia, Giovanni Falcone.


Valeria Giarrusso le ha trovate negli archivi del Convitto Nazionale di Palermo, che oggi porta il nome del giudice che fu ucciso nel maggio del ‘92. E le ha mostrate alla terza carica dello Stato. “Era la fine del 1998, avevo diciassette anni e facevo parte della redazione di "College", il giornale del Convitto. Quando abbiamo scoperto che il giudice Giovanni Falcone aveva frequentato le elementari nel nostro istituto, ci siamo messi all'opera per trovare qualche documento che testimoniasse quel periodo per poter scriverne la storia sul nostro giornale. E abbiamo scoperto la pagella della prima, della terza e della quinta.


Poi venne fuori pure il registro con la pagella della seconda elementare – racconta Valeria Giarrusso -. Giovanni Falcone aveva cinque anni quando entrò in Convitto per la prima volta per frequentare la prima elementare nell'anno scolastico 1944-45 e alla fine fu promosso con tutti nove. Era, dunque, un alunno modello. In quinta, agli esami di licenza elementare, fu il più bravo: in quella sezione A c'erano 28 alunni, e lui si distinse riportando la media più alta di tutti: quasi nove”. Pagelle che grazie a questa scoperta non temono più l’oblio. Fini ha dato appuntamento alla giornalista a Montecitorio, dove questi documenti, patrimonio di tutti gli italiani, saranno incorniciati e custoditi.

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