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Niente telecamere anti-discariche, polemiche tra Cammarata e il Pdl

Il sindaco contro il capogruppo Tantillo: "Più parla più fa danni". Il presidente del consiglio Campagna tenta una mediazione, l'opposizione critica duramente la maggioranza

PALERMO. Fra il sindaco e il capogruppo del Pdl a Sala delle Lapidi scende il gelo. A Diego Cammarata non sono piaciute le parole che Giulio Tantillo gli ha rivolto nelle polemica sulla mancata approvazione dell’emendamento per stornare 800 mila euro per la videosorveglianza delle discariche abusive. Il sindaco aveva difeso il suo vice, Marianna Caronia, del Pid, che sponsorizzava il provvedimento che invece è stato messo da parte con il contributo del Pdl.



Tantillo aveva liquidato la faccenda giudicando il comportamento del primo cittadino come dettato dalle situazioni contingenti. Siccome attende i 45 milioni da Roma per la Gesip non poteva non difendere la Caronia che fa parte dello stesso partito del ministro Saverio Romano, uno degli sponsor del maxi assegno per la società comunale. Ragionamento che fa uscire dai gangheri Cammarata, il quale contro il suo collega di partito indurisce i toni. «Tantillo avrebbe fatto meglio a starsene zitto - rincara la dose - perché più parla più fa danni e più si affossa. Lui non si può permettere di dire che io sto difendendo un intervento solo per equilibrismi romani, quando tutti sanno che sul problema delle discariche io mi batto da molti mesi. Ho detto che dietro c’è anche la mafia, oltre che l’inciviltà. E ricordo che l’anno scorso ho interrotto le ferie in agosto per partecipare a una riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza da me stesso sollecitata sull’argomento».



Giulio Tantillo chiude le comunicazioni, non replica per non alimentare la polemica. Ma si sa che ha inviato una «riservata» al primo cittadino. Nella quale spiega che l’emendamento sulla videosorveglianza è stato ritirato dagli stessi consiglieri del Pid e non era inserito in quello, da dieci milioni di euro (bocciato), riguardante invece i finanziamenti per il controllo delle Ztl. Sostanzialmente, dunque, si vuole accreditare il fatto che a Sala delle Lapidi quel documento non sia mai circolato. «È vero, è stato ritirato da noi - spiega Doriana Ribaudo, del Pid - ma perché ci è stato imposto così, dato che non sarebbe passato».



«Penso che su questo argomento si siano creati molti equivoci - interviene Alberto Campagna, presidente del consiglio -. Evidentemente la Caronia non ha ben spiegato al sindaco come sono andate realmente le cose e che i suoi colleghi di partito hanno fatto marcia indietro. Del resto lei non poteva saperlo perché quella sera noi non l’abbiamo mai vista». Ma è lo stesso Cammarata, però, a dire di avere «personalmente chiamato» Campagna e «altri consiglieri» per caldeggiare l’approvazione dell’intervento.



L’opposizione si insinua in questa frattura. «Quando la barca affonda - dice Davide Faraone, del Pd - il suo capitano invece di abbandonare per ultimo va via per primo e accusa i marinai di essere i responsabili. Credo che Tantillo e Cammarata siano stati protagonisti di una stagione fallimentare che per fortuna si sta esaurendo». Alla base della frattura lo stop agli 800 mila euro

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