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Gaetano Riina tace davanti al giudice

Il fratello del "Capo dei capi", considerato suo successore a Corleone ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere. La Procura valuta la richiesta di applicazione del 41 bis

PALERMO. Si è avvalso della facoltà di non rispondere il boss Gaetano Riina, fratello del capomafia Totò, arrestato venerdì dai carabinieri e ritenuto il nuovo capo del mandamento di Corleone.
Riina è stato sentito dal gip Sergio Ziino alla presenza del pm Marzia Sabella che, insieme all'aggiunto Ignazio De Francisci, ha coordinato l'indagine denominata Apice che ha portato in cella, oltre al fratello del padrino, altre 4 persone accusate a vario titolo di associazione mafiosa ed estorsione. Si sono rifiutati di rispondere all'interrogatorio di garanzia anche i due pronipoti del boss: Alessandro Correnti e Giuseppe Grizzaffi, coinvolti nella stessa indagine; mentre il quarto arrestato - Giovanni Durante -, che risponde di estorsione, ha dato una sua giustificazione delle contestazioni contenute nell'ordinanza di custodia cautelare.
La Procura, anche alla luce dell'esito dell'interrogatorio, valuterà nelle prossime ore se chiedere per Gaetano Riina l'applicazione del regime carcerario duro.

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