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Strade sporche e pochi spazzini: emergenza rifiuti a Palermo

Fra i nuovi assunti ce ne sono 128 non idonei. Amia Essemme: ci sono 350 esuberi ma solo alcuni puliscono con la ramazza. Centinaia le sanzioni di chi non rispetta le regole

PALERMO. Centoventotto spazzini assunti e poi risultati non idonei. Il personale di Amia Essemme è in esubero di circa 350 unità, eppure non risulta sufficiente a coprire l’attività principale, lo spazzamento delle strade. Da una periferia all'altra della città, a macchia di leopardo, sono poche le strade che vengono risparmiate dalle cartacce, dalle foglie secche e dai piccoli rifiuti gettati per la via. Tante le zone non spazzate nonostante siano numerosi gli operatori di Amia Essemme, l'azienda satellite di Amia, che si occupa, oltre che dello spazzamento, dello svuotamento dei cestini, della pulizia delle caditoie, della pulizia nei sottopassi e dei mercatini.



Fioccano le proteste dei cittadini, che sono stanchi di subire i disagi provocati da strade sporche e netturbini spesso fantasma, Gaetano Sardisco, che vive nel quartiere di Brancaccio, da mesi lamenta la situazione della strada in cui vive: «In via Di Pasquale, nei pressi di corso dei Mille, la strada viene pulita raramente, - continua ai microfoni di Ditelo a Rgs - l'ultima vlta che ho visto un operatore è stato circa 20 giorni fa». Sono passati mesi anche in via del Levriere a Bonagia, come racconta Fortunato Geraci: «Ci sono cumuli di foglie sui marciapiedi e tra le auto parcheggiate». Stesso scenario nella zona di viale Regione Siciliana e di via Perpignano, come racconta Diego Fama: «I marciapiedi sono invasi di rifiuti». Chiede spiegazioni anche Maurizio Pellegrino, consigliere comunale del Pd: «È evidente che le strade sporche stanno aumentando anche in pieno centro. - Spiega - Il dato di fatto è che c'è un servizio basato sullo spazzamento manuale con l'obiettivo di impiegare tutta la forza lavoro, sono state abolite le spazzatrici meccaniche, e le strade rimangono sporche. - Poi chiede - Ma ci sono i controlli?».



Aldo Serraino, direttore di Amia Essemme, sottolinea: «Ci sono situazioni di difficoltà perché nonostante i numeri vi ricordiamo che il personale che è destinato allo spazzamento è circa la metà di Amia Essemme, e non può essere presente ovunque». Poi sui controlli dice: «Abbiamo delle schede dove il personale attesta il lavoro. Il personale di controllo non è molto, ci stiamo attrezzando per potenziarlo, ma sono comunque centinaia le sanzioni fatte».
Ma come mai circa 900 operatori non riescono a coprire l'intero territorio cittadino? Sono i numeri a chiarire la situazione, infatti, in Amia Essemme lavorano 897 dipendenti, di cui 35 sono impiegati tecnici e amministrativi e 8 sono sospesi, e quindi al momento non impiegabili. Gli addetti allo spazzamento stradale sono in tutto 454 e devono coprire i 394 «ambiti di spazzamento» nei quali è attualmente suddivisa la città, serviti da 9 sedi.


Maurizio Pellegrino dà la notizia: ci sono anche degli operatori considerati non idonei. «Sono 128», precisa Serraino, e si tratta di personale dichiarato «con parziale idoneità» dal medico competente aziendale. A loro sono state assegnate altre attività, di cui 35 sono allo svuotamento cestini, 18 all'assistenza raccolta differenziata nei mercati itineranti, 12 alla sorveglianza accesso discarica e 63 per la pulizia sedi aziendali. Poi aggiungono dagli uffici di Amia: «La stabilizzazione in Amia di tale personale avvenne al termine di un periodo di tirocinio in qualità di Lsu, con visita preliminare che evidenziò le eventuali parziali idoneità e le limitazioni di impiego, di cui si tenne conto nell'attribuzione dei carichi di lavoro». Infine, l'assessore comunale all'Ambiente, Marianna Caronia, assicura a Ditelo a Rgs: «Entro la fine della settimana ci sarà un incontro mirato sul tema dello spazzamento».

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