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Iblis, inchiesta senza i pm che volevano il rinvio a giudizio per Lombardo

Da un nuovo provvedimento mancano le firme dei sostituti Giuseppe Gennaro e Iole Boscarino. Patané: "I magistrati che hanno seguito l'inchiesta sono stati sempre quattro, come adesso"

CATANIA. Potrebbero essere definitivamente usciti dalla titolarità dell'inchiesta Iblis due dei quattro sostituti della Dda di Catania che hanno seguito le indagini dall'avvio. E' quanto emergerebbe dalla lettura del provvedimento di esibizione di una lettera al quotidiano La Sicilia eseguito da carabinieri del Ros che è firmato dal procuratore reggente, Michelangelo Patané, dall'aggiunto Carmelo Zuccaro, coordinatore del pool contro il clan Santapaola, e dai sostituti della Dda Agata Santonocito e Antonino Fanara.
Mancano le firme dei sostituti Giuseppe Gennaro e Iole Boscarino. I quattro sostituti avevano chiesto ai vertici dell'ufficio di sollecitare al Gip il rinvio a giudizio anche del presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, e di suo fratello Angelo, parlamentare nazionale del Mpa, per concorso esterno in associazione mafiosa.
Ma i vertici dell'ufficio avevano stralciato la posizione dei due esponenti politici e di un imprenditore, ritenendo non configurabile quel tipo di reato, e disposto la revoca delle deleghe ai quattro magistrati. Adesso il nuovo atto, che è firmato anche da due dei magistrati che avevano avuto revocata la titolarità dell'inchiesta, è segno, probabilmente, che il procuratore reggente voglia affidare a loro, che non possono rifiutare, di seguire l'inchiesta e di rappresentare l'accusa il prossimo 14 luglio, in sede di udienza preliminare davanti al Gup.
Sulla vicenda il procuratore Patané non rilascia dichiarazioni, limitandosi ad affermare che "i magistrati che hanno seguito l'inchiesta sono stati sempre quattro, come adesso".

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