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Avrebbe favorito Cosa Nostra: indagato il sindaco di Racalmuto

Salvatore Petrotto ha rimesso il suo mandato dopo aver ricevuto un avviso di garanzia con invito a presentarsi l'1 luglio. Avrebbe affidato lavori ad imprese riconducibili all'ex boss Maurizio Di Gati

RACALMUTO. Con l'accusa di avere favorito Cosa Nostra, con l'affidamento diretto di due lavori ad imprese riconducibili all'allora boss Maurizio Di Gati, è stato indagato il sindaco di Racalmuto, Salvatore Petrotto. Gli è stato notificato un avviso di garanzia, con invito a presentarsi il primo luglio per essere interrogato dai magistrati della Dda di Palermo.
Petrotto ha rimesso il suo mandato, scrive il giornale di Sicilia nell'edizione di Agrigento oggi in edicola, dopo avere ricevuto l'avviso di garanzia. Secondo il boss poi divenuto collaboratore di giustizia Maurizio Di Gati, Petrotto avrebbe personalmente inscenato gli attentati di cui fu vittima a partire dal 1993. "Mi hanno distrutto umanamente, hanno distrutto la mia storia. - ha detto Petrotto - Io non avrei mai messo in pericolo l'incolumità della mia famiglia, dei miei figli, dei condomini del palazzo dove abitavo quando mi hanno bruciato le macchine".
"Invece di dimettermi - ha spiegato - ho preferito rimettere il mandato nelle mani dei capi gruppo consiliari dei partiti che mi sostengono. Saranno loro a decidere se ci sono ancora le condizioni per poter andare avanti o se dobbiamo andare a casa". A difesa del sindaco, l'avvocato Ignazio Valenza: "Fra il 1996 e il 1997, Petrotto ha affidato 1.200 lavori. Solo due di questi sono stati affidati a società del boss. Mi pare che si tratti di un favoreggiamento un pò blando".

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