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Beni per 5 milioni confiscati a un imprenditore palermitano

Sigili ai beni di Francesco Ferranti, 63 anni, considerato prestanome affiliato alla famiglia mafiosa di Carini. Nel mirino ditte, ville e terreni

PALERMO. La sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo ha disposto la confisca di beni per circa 5 milioni di euro ritenuti riconducibili a Francesco Ferranti, 63 anni, imprenditore e prestanome affiliato alla famiglia mafiosa di Carini (Pa).
L'uomo era stato arrestato il primo dicembre del 2007 nell'ambito di un'indagine antimafia dei carabinieri e del Ros sul mandamento di San Lorenzo-Tommaso Natale, a capo del quale c'era il boss Salvatore Lo Piccolo. Subito dopo l'arresto i carabinieri attraverso una vasta serie di accertamenti economico-patrimoniali sul conto di Ferranti hanno individuato i beni ottenuti grazie al reimpiego di denaro di illecita provenienza.
I beni, oggi confiscati, erano stati sequestrati nell'aprile del 2010. In particolare il provvedimento riguarda alcune società con sede a Carini: la "Ferranti Francesco" operante settore agricolo e colture olivicole; il 50% della società immobiliare ed edile "Opus Immobiliare srl"; la "Torre srl". Confiscata anche la ditta edile "Ferranti costruzioni srl unipersonale", con sede a Foligno (Pg), due ville a Carini, il 50% di una abitazione popolare sempre a in Carini, 14 appezzamenti di terreno, una multi proprietà a Vedelago (Tv) e un rapporto bancario. Nei confronti di Francesco Ferranti è stata disposta la sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza per 3 anni e 6 mesi.

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