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Morti sull'A20, condannati ex dirigenti Cas

I giudici hanno accolto l'appello della Procura e delle parti civili, tra cui l'Associazione italiana familiari e vittime della strada che ha reso nota la sentenza, avverso all'assoluzione di primo grado, modificando il verdetto del Tribunale

MESSINA. La Corte d'appello di Messina ha condannato a uno e sei mesi ciascuno, pena sospesa, quattr ex dirigenti del Consorzio autostrade, Benedetto Dragotta, Ubaldo Luxi, Felice Siracusa e Gaspare Sceusa, per omicidio colposo plurimo nell'ambito dell'inchiesta aperta dalla Procura sulla morte di 4 giovani in un incidente avvenuto nel 2006 sul viadotto Ritiro della tangenziale A 20.    


I giudici hanno accolto l'appello della Procura e delle parti civili, tra cui l'Associazione italiana familiari e vittime della strada che ha reso nota la sentenza, avverso all'assoluzione di primo grado, modificando il verdetto del Tribunale.    Nell'incidente quattro giovani, Alberto Giacoppo, Salvatore Ordile, Cesare Paone e Antonino Pino, morirono mentre rientravano a casa dopo avere trascorso il primo maggio a Taormina: l'auto sulla quale viaggiavano impattò con il guard rail, lo sfondò e precipitò dal viadotto.     Secondo i  giudici, gli imputati avevano "il preciso obbligo di vigilare sull'efficienza e l'inidoneità delle barriere presenti sul viadotto 'Ritiro', e accertarne la palese inadeguatezza". Sempre secondo i giudici gli indagati avrebbero dovuto anche "provvedere alla tempestiva sostituzione" e, nell'impossibilità economica di sostituire le barriere esistenti con altre di nuova generazione,"avrebbero dovuto quanto meno apprestare rimedi provvisori e cautelativi, segnalando il pericolo agli  automobilisti".

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