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Caso Vitrano, l'ex deputato rimane ai domiciliari

Lo ha deciso il gip di Palermo, Michele Alajmo, rigettando la richiesta della difesa che aveva chiesto l'applicazione di un'altra misura cautelare. Ma per il gip c'è l'esigenza di acquisizione di prove e il pericolo di reiterazione del reato

PALERMO. Gaspare Vitrano, l'ex deputato regionale del Pd arrestato per concussione l'11 marzo scorso mentre intascava una mazzetta da un imprenditore del fotovoltaico, rimarrà agli arresti domiciliari. Lo ha deciso il gip di Palermo, Michele Alajmo, rigettando la richiesta della difesa di Vitrano rappresentata dagli avvocati Vincenzo Lo Re e Maurizio Cicero.
I legali avevano chiesto l'applicazione di un'altra misura cautelare come l'obbligo di dimora fuori Palermo. “In questo modo si sarebbe evitato il pericolo di reiterazione del reato, visto che le sedi degli assessorati sono tutte a Palermo. - spiega Lo Re - Non si capisce come a personaggi come Borzacchelli, accusati di concussione aggravata, questa misura sia stata concessa e a Vitrano invece sia stata negata”. Il gip ha motivato il provvedimento oltre che con il pericolo di reiterazione anche con l'esigenza di acquisizione di prove. “Vitrano è stato arrestato in flagranza di reato, tanto che i pm si apprestano a chiedere il giudizio immediato – spiega Lo Re - quindi anche questa motivazione appare priva di fondamento. Ci sono tutte le basi per il ricorso”.


"Quando ho appreso la notizia dell'arresto di Gaspare Vitrano sono rimasto pietrificato, non me lo sarei mai aspettato. Rimane l'amarezza di un episodio che macchia l'identità di un intero parlamento, delegittimando un'intera classe politica". Lo ha detto il presidente dell'Assemblea regionale siciliana, Francesco Cascio, partecipando a un dibattito a Palermo. 

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