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No dei pm alla scarcerazione di Ciancimino

La Procura di Palermo ha espresso parere negativo sull'istanza di revoca della misura cautelare. Secondo i magistrati non avrebbe chiarito la vicenda relativa al documento manipolato, attribuito al padre. Rivelata nei documenti l'identità di "Mister X"

PALERMO. La Procura di Palermo ha espresso parere negativo alla scarcerazione di Massimo Ciancimino, detenuto da due mesi per calunnia e detenzione di materiale esplosivo. Il suo legale, l'avvocato Francesco Russo, lunedì scorso, aveva presentato al gip di Palermo, Riccardo Ricciardi, l'istanza di revoca della misura cautelare.
Per i magistrati di Palermo, che ad aprile ne hanno disposto il fermo, Ciancimino non avrebbe chiarito la vicenda relativa al documento manipolato, attribuito al padre, l'ex sindaco di Palermo, in cui si inseriva il nome dell'ex capo della polizia Gianni De Gennaro tra i soggetti delle istituzioni protagonisti della trattativa con la mafia.
Secondo i pm Nino Di Matteo, Paolo Guido e Antonio Ingroia, l'interrogatorio reso il 7 maggio da Ciancimino non avrebbe affatto sciolto i dubbi della Procura ed è comunque tutto da riscontrare.    Ciancimino ai magistrati che gli contestavano la consegna del falso documento ha detto di avere ricevuto il manoscritto da un personaggio di cui ha poi indicato ai pm l'identità. Allo stato, dunque, vista la complessità dell'indagine i magistrati hanno deciso di dare parere negativo. La decisione del gip è attesa per i prossimi giorni.


Nel provvedimento con cui il Gip di Palermo ha respinto l'istanza di scarcerazione di Massimo Ciancimino è contenuto il nome del presunto Mister X che avrebbe consegnato al figlio dell'ex sindaco un documento contraffatto con il nome dell'ex capo della polizia Gianni De Gennaro, costata al detenuto l'accusa di calunnia.    Ciancimino ha detto di non ricordare esattamente le generalità dell'uomo indicando due nomi: "Giancarlo Rossetti o Carlo Rosselli". L'indagato ha confermato che si tratta di un colonnello dell'Arma che avrebbe fatto da autista al generale di carabinieri Giacinto Paolantonio.     La consegna del documento sarebbe avvenuta l'anno scorso a Palermo, durante la presentazione del libro di Ciancimino su suo padre.     Il foglio, in cui De Gennaro veniva indicato come uno degli esponenti istituzionali coinvolti nella trattativa tra Stato e mafia, è stato poi conservato da Ciancimino in un archivio segreto prima di essere consegnato ai magistrati.    Secondo il Gip a carico del figlio dell'ex sindaco resta un "grave quadro indiziario" e perdura l'esigenza di riscontrare le dichiarazioni fornite dopo l'arresto

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