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Cosimo Cristina, il giornalista 'suicidato' dai boss

PALERMO. ''Uno scandalo italiano: la storia di Cosimo Cristina, il primo giornalista 'suicidato' dalla mafia" è il titolo della rappresentazione che giovedì 5 maggio alle 18 ricorderà il giornalista siciliano Cosimo Cristina nell'auditorium del Liceo scientifico di Termini Imerese. A soli 25 anni Cosimo Cristina, corrispondente per L'Ora di Palermo, Il Giorno, dell'agenzia Ansa e del Corriere della Sera, fu ucciso dalla mafia. Il suo corpo fu rinvenuto il 5 maggio del 1960 sui binari delle ferrovie tra Termini Imerese e Trabia, all'interno della galleria 'Fossola', e l'omicidio fu costruito in modo tale da farlo apparire da subito come un suicidio. Nonostante le incongruenze del caso fossero tante già allora, nessuna autopsia fu disposta dagli inquirenti. Solo dopo sei anni, grazie all'iniziativa di alcuni colleghi e del giornalista Mario Francese (a sua volta ucciso dalla mafia il 26 gennaio 1979), il caso fu riaperto. A decretare la condanna a morte del cronista da parte di alcune famiglie mafiose furono le inchieste coraggiose fatte dalle colonne di 'Prospettive siciliane', il periodico da lui fondato. Il 5 maggio dello scorso anno, su iniziativa della rivista 'Espero', insieme al Comune di Termini Imerese e all'Ordine dei giornalisti di Sicilia, è stata collocata una lapide nel luogo in cui venne rinvenuto il corpo.
I testi della manifestazione che lo ricorderanno sono tratti dal libro di Luciano Mirone “Gli insabbiati, storia di otto giornalisti siciliani, uccisi dalla mafia e sepolti dall'indifferenza”. Le musiche originali sono di Giuseppe De Luca, mentre le immagini fotografiche sono state curate da Francesco Mirone. L'iniziativa è promossa da un cartello di 20 associazioni, tra cui SiciliAntica, Legabiente, Agesci, Lions, Fisapa, Pro Loco, Associazione nazionale Carabinieri, Rivistà Esperò e Associazione nazionale polizia.

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