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Palermo, studenti imparano a fare impresa

PALERMO. Esplorare il mondo delle giovani imprese, scoprire le fasi che trasformano l’idea in un prodotto o servizio da vendere e comprendere che la criminalità organizzata non dev’essere un ostacolo alla creazione d’impresa. Questi alcuni passaggi dell’incontro organizzato presso l’incubatore di imprese del consorzio per l'applicazione della ricerca e la creazione di aziende innovative (Arca) da “Creare imprese in rete”, il progetto realizzato dall’Associazione per la Mobilitazione Sociale Onlus e cofinanziato dal Ministero della Gioventù e dall’Unione degli Assessorati, per avvicinare ed educare i giovani universitari al lavoro autonomo e alla cultura d’impresa. Gli studenti che partecipano al progetto, attivo già dal mese di gennaio, hanno conosciuto i metodi di lavoro di Arca direttamente dalla voce del suo presidente, il professore Umberto La Commare, che ha spiegato come il consorzio, attraverso l’incubatore di imprese, riesce a fornire una serie di servizi volti alla promozione e al supporto delle iniziative imprenditoriali accademiche nella loro fase iniziale. Nel corso del suo intervento, La Commare ha puntato l’attenzione anche sulle cause del “gap” tra nord e sud ed esortato gli studenti ad individuare le qualità di buon imprenditore.
«Il divario tra nord e sud - ha spiegato La Commare - è anche causato dalla mancanza di dinamismo imprenditoriale. Gli imprenditori sono il motore della società e in Sicilia ci sono ancora poche persone che fanno impresa. C’è da dire che qui la mafia ha fatto molti danni - ha aggiunto - e spesso è l’alibi per non fare impresa, ma sappiate che adesso le cose sono cambiate grazie all’impegno delle Istituzioni e della società civile». La Commare sprona gli studenti a costruirsi una «mentalità imprenditoriale» e a non aspettare il “posto fisso” perché «con un impiego pubblico, una paga sicura e l’assenza di rischi non vi sentirete più soddisfatti e gratificati». Ai giovani che vogliono entrare nel mondo dell’impresa ha anche detto di «imparare a riconoscere le opportunità cercandole con attenzione e di avere tanta passione perché vi aiuterà a superare le difficoltà che si presenteranno all’ordine del giorno».
E tutta la loro passione i protagonisti di “Creare” la potranno dimostrare nelle prossime settimane quando al termine delle lezioni in aula saranno divisi in gruppi per lavorare ad un’idea imprenditoriale. «I due progetti migliori – ha affermato il presidente dell’associazione per la Mobilitazione Sociale, Marco Marchese – saranno candidate ad entrare nell’incubatore. Tra le attività in programma anche uno scambio con i colleghi universitari di Reggio Calabria che stanno seguendo lo stesso percorso formativo».
Il progetto Creare imprese in rete, infatti, nasce proprio per dare una risposta concreta agli alti tassi di disoccupazioni rilevati in Sicilia e in Calabria facendo leva sulle capacità creative ed imprenditoriali dei giovani che hanno la voglia di lavorare in proprio.

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