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A Palermo un cimitero degli animali

Sollecitato da anni da cittadini e amanti dei cani, l'idea prende forma assieme al nuovo canile che dovrà essere realizzato in un'area di circa 42 mila metri quadri a Bellolampo

PALERMO. Un cimitero degli animali a Palermo. Sollecitato da anni da cittadini e amanti dei cani, l'idea prende forma assieme al nuovo canile che dovrà essere realizzato in un'area di circa 42 mila metri quadri a Bellolampo. Un cimitero che consentirà finalmente di dare una sepoltura anche agli amici a quattro zampe. Se ne è parlato alla trasmissione radio-televisiva «Ditelo a Rgs», nel corso della puntata dedicata al fenomeno randagismo. La creazione del nuovo canile, per il quale è pronto uno studio di fattibilità ma non ancora un progetto, è stata inserita la scorsa settimana, dalla giunta, nel piano triennale delle opere pubbliche. Dopo 60 giorni dalla pubblicazione della delibera, toccherà poi al Consiglio comunale dare l’ok. Se tutto dovesse andare per il verso giusto, si tratterebbe di una vera e propria area animalista che farebbe sì da presidio veterinario, ma anche da alloggio, cimitero e spazio di educazione agli animali. Prevista anche la realizzazione di un inceneritore.


Così, tutti i privati che vorranno seppellire un cane, nella nuova struttura potranno decidere se acquistare un posto al cimitero o se procedere alla cremazione. «La scorsa estate - spiega il vicesindaco Marianna Caronia - la Regione ha approvato una norma sulla realizzazione degli inceneritori per gli animali da pascolo, che prevede un contributo per i Comuni che realizzeranno gli interventi in autonomia o tramite privati. Sono riuscita a fare inglobare anche gli animali da compagnia». I fondi sono limitati, ma ci sono. Si tratta di 100 mila euro per tutta la Sicilia. A buon punto anche il cammino per la ristrutturazione del canile già esistente, quello di via Tiro a Segno. In questo caso il progetto è già esecutivo, servono due milioni e mezzo di euro. «Disponiamo dei fondi Cipe - assicura la Caronia - e i soldi sono già nelle casse dell'amministrazione comunale». I tempi potrebbero anche essere rapidi, secondo quanto ipotizza l'assessore alla Sanità: «Senza intoppi potremmo dare il via ai lavori prima dell'estate».


Ma se da un lato si parla di creare un nuovo canile e di ristrutturare quello esistente, dall'altro c'è la necessità di individuare altre soluzioni per fronteggiare l'emergenza randagismo in città, che conta oltre diecimila animali in strada. Un numero spropositato anche a fronte dei cani che per legge ogni rifugio può ospitare, ovvero non oltre 250. In trasmissione è intervenuta anche Nadia Spallitta, consigliere comunale di «Un'altra storia». «L'amministrazione comunale - dice - ha la titolarità di immobili e terreni confiscati ai mafiosi. Molte associazioni sarebbero disponibili alla gestione. Il fenomeno è in crescita e i canili hanno la funzione di togliere gli animali dalla strada, ma anche di tutelarli». Una strada, quella dei beni confiscati, che il Comune sta già percorrendo, anche se nei giorni scorsi è venuto meno l'affidamento a due associazioni di due terreni, poiché in realtà le aree non potevano essere assegnate.
   
 

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