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Ingroia: "Esplosivo Ciancimino? Poteva saltare un edificio"

Il procuratore aggiunto: "Poteva distruggere il palazzo di via Torrearsa. Non era innescato ma il pericolo c'era". Attesa per oggi la decisione del Gip di Parma sul fermo per il figlio dell'ex sindaco di Palermo

PALERMO. I candelotti di esplosivo trovati nel giardino della casa palermitana di Massimo Ciancimino, erano sufficienti a far esplodere l'edificio di via Torrearsa. Lo ha detto il procuratore aggiunto Antonio Ingroia ai microfoni del tgr Rai.    "Non era innescato - ha aggiunto - e dobbiamo attendere la relazione tecnica, ma sembra vi fosse il pericolo di un auto-innesco accidentale".     La procura di Palermo sta valutando la posizione di Ciancimino anche in relazione all'esplosivo trovato in casa in quanto il racconto del pacco ricevuto per minaccia e poi nascosto per non alimentare paure e tensioni in famiglia non sarebbe credibile.   


Intanto e' attesa per oggi la decisione del gip di Parma sulla convalida del fermo di Massimo Ciancimino, bloccato dalla Dia su ordine della procura palermitana con l'accusa di avere calunniato l'ex capo della polizia Gianni De Gennaro. Teoricamente il giudice ha tempo fino a domani per decidere ma dovrebbe esprimersi oggi.   Ieri, durante l'interrogatorio davanti ai magistrati di Palermo, l'indagato ha negato di avere falsificato il foglio col nome di De Gennaro e ha rivelato che nella sua casa di Palermo c'era dell'esplosivo di cui non aveva mai parlato per non spaventare la famiglia. In effetti sotterrati nel giardino la polizia ha trovato tredici candelotti, ventuno detonatori e diversi metri di miccia. Nell'abitazione gli investigatori hanno trovato anche nuovi documenti che saranno esaminati dai magistrati.

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