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Palermo, strade bloccate e cortei: protestano gli operai Gesip

Cassonetti rovesciati e sit-in ieri pomeriggio tra via Vittorio Emanuele e via Roma. I dipendenti della società in liquidazione aspettano da mesi i soldi da parte del governo. Oggi si replica

PALERMO. Cassonetti rovesciati, strade bloccate, urla, cortei e un sit-in sotto casa del sindaco. È accaduto ieri pomeriggio nel centro di Palermo, tra via Vittorio Emanuele e via Roma, dove gli operai della Gesip hanno dato prova del loro stato di agitazione per le mancate promesse da parte dell'amministrazione comunale. La replica si avrà stamattina.
Sono passati, infatti, quindici giorni dalla fine dei soldi per la società in liquidazione e i lavoratori sono ancora in attesa degli stipendi, promessi da Berlusconi a Cammarata. Il sindaco si è recato a Roma due giorni fa per verificare l'avanzamento dell'impegno preso a Palazzo Grazioli, con cui il governo avrebbe dovuto trasferire i primi venti milioni di euro. Cammarata sarebbe dovuto rientrare ieri pomeriggio, ma si pensa che si sia trattenuto nella capitale. Ieri, infatti, non ha partecipato all'incontro con i sindacati, a Palazzo Galletti, in piazza Marina, dove erano presenti il direttore generale, Gaetano Lo Cicero, e l'assessore alle Società partecipate, Giuseppe Genco. «Un incontro-bluff» lo ha definito il segretario generale Filcams Cgil, Adele Cinà. «Il vergognoso silenzio dell'amministrazione porta all'esasperazione i lavoratori Gesip, diventando ingestibile la problematica che impone risposte urgentissime», aggiunge Enzo Visita, di Conflavoratori. La riunione è durata una decina di minuti, registrando alcuni momenti di agitazione. Poi i dipendenti sono scesi in piazza, tentando invano di occupare anche Palazzo delle Aquile.

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