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Falsi diplomi, per 150 l'incubo di dover rifare gli esami

Il materiale sequestrato nelle scuole private coinvolte nell'inchiesta dovrà essere distrutto. Ma una parte degli studenti intanto è andata avanti negli studi o ha fatto carriera

PALERMO. Diploma addio. E adesso per 150 persone c'è il rischio di dover ripetere gli esami di maturità. Già, perché i loro attestati verranno distrutti dopo che la sentenza diventerà definitiva. Sono gli sviluppi del caso che ha portato a quasi 40 anni complessivi di carcere e a vario titolo per truffa e falso a dieci persone tra presidi e impiegati di scuole private palermitane che "distribuivano" diplomi falsi.
La decisione del tribunale sulle «pene accessorie», del resto, dice chiaramenti che i 150 diplomi sequestrati non esistono. Per gli ex ragazzi degli anni 2001-2002, 2002-2003 degli istituti Verga, Oriani, Colombo, Nove studi e degli altri coinvolti, per coloro che venivano da Caltanissetta, Enna, Pietraperzia, persino da Milano, a fare esami in città, c'è adesso davvero l'incubo di dover tornare tra i banchi per ripetere gli esami. Gli investigatori hanno scoperto che alcuni giovani avevano un diploma nonostante emergesse dai documenti conservati al Centro servizi amministrativi di Palermo (ex Provveditorato agli Studi) che erano stati bocciati agli esami di Stato.
In sostanza, le commissioni li dichiaravano «non maturi» e lo staff di Alberto Stefano Volo (condannato a 10 anni) correggeva i voti, esponeva i quadri con gli scrutini falsi, consegnava diplomi alterati con grande maestria. In alcuni casi, qualcuno veniva promosso senza essere andato a sostenere gli orali. Maggiori dettagli sul Giornale di Sicilia.

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