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Palermo, pentiti confermano accuse su Antinoro

I collaboratori di giusitiza Manuel Pasta e Michele Visita hanno ribadito i presunti accordi tra mafia e politica per le elezioni regionale in Sicilia del 2008 da cui è scaturito il processo per l'eurodeputato ed ex assessore regionale dell'Udc

PALERMO. I pentiti Manuel Pasta e Michele Visita hanno confermato davanti alla terza sezione del Tribunale di Palermo, presieduta da Fabrizio La Cascia, i presunti accordi tra mafia e politica per le elezioni regionali in Sicilia della primavera del 2008 da cui è scaturito il processo ad Antonello Antinoro, eurodeputato ed ex assessore regionale dell'Udc ora con il Pid (Popolari di Italia domani), accusato di voto di scambio.    


L'audizione dei pentiti si è svolta al palazzo di giustizia di Roma. Visita ha raccontato di aver partecipato a riunioni a scopo elettorale a casa di un medico, Domenico Galati, dove sarebbe stato presente anche Antinoro. Proprio a casa di Galati ci sarebbe stato l'accordo con i mafiosi e poi, in un incontro successivo, lo scambio della mazzetta per ottenere voti. Per Antinoro, che non ha mai negato di aver incontrato Visita, il pagamento era solo per servizi i di "attacchinaggio" durante la campagna elettorale.   


Anche Manuel Pasta ha ribadito quanto già messo a verbale nel processo Eos, operazione nella quale  è stato coinvolto Antinoro e che ha portato in carcere decine di estortori ed esponenti dei clan di Palermo. Secondo Pasta, Antonello Antinoro avrebbe comprato sessanta voti per tremila euro. Il processo è stato rinviato al 7 aprile per sentire Domenico Galati. 

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