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Nucleare, Testa: "Strumentalizzata la situazione giapponese"

Il presidente del Forum nucleare italiano: "Non bisogna lasciarsi prendere dall'emotività per tutto quello che sta succedendo. Bisogna avere fiducia nella tecnologia e nel nostro lavoro"

PALERMO. «In questo momento l'unica reazione che vedo è quella dell'emotività e della strumentalizzazione politica». In questa battuta c'è il tentativo di sdrammatizzare la situazione da parte di Chicco Testa, presidente del Forum nucleare italiano.



Dopo quello che è successo in Giappone resta sempre dell'idea che l'atomo è il sistema più sicuro di produzione dell'energia?



Per quanto possa sembrare paradossale il problema alle centrali giapponesi è stato causato dal venir meno dell'elettricità che, di fatto, ha impedito alle pompe di raffreddamento di funzionare causando il surriscaldamento il reattore. Ma le centrali hanno retto alla potentissima forza d'urto del sisma, i problemi semmai sono sopraggiunti con lo tsunami che ha allagato la sala di raffreddamento".



Tuttavia ci sono state delle emissioni radioattive che hanno destato molta preoccupazione in tutto il mondo.


Mi sembra che abbiamo notizie ancora molto frammentarie per capire esattamente che cosa è successo. Quando si discute di sicurezza su impianti di un certo tipo, il concetto si misura in termini relativi e con le statistiche. Le chiedo, l'auto, il treno, l'aereo sono sicuri? Non per questo non si utilizzano. Anzi, statistiche alla mano l'aereo è molto più sicuro di ogni altro mezzo, eppure fa più paura volare che l'auto. Il fenomeno si chiama "illusione da controllo". Sia per l'aereo che non pilotiamo, che per l'energia nucleare si determina la stessa sensazione: ovvero la percezione di perdere il controllo. Ma i dati dimostrano che le diverse fonti per la produzione di energia elettrica (carbone, gas e idroelettrica) hanno fatto più vittime nel secondo dopoguerra che il nucleare. Certo, questo non significa che dobbiamo perdere la consapevolezza sui rischi.



Resta il fatto che anche un Paese tecnologicamente avanzato come il Giappone ha dovuto chiedere aiuto. Una dimostrazione di impotenza che ha dato fiato agli antinuclearisti. Tanto più dopo che la Germania ha disposto la chiusura di due impianti


Questa è solo la conferma dell'uso strumentale che viene fatto di questa sciagura. Un atteggiamento veramente deplorevole. Le centrali tedesche sono vecchie e dovevano chiudere. Il governo ha solo anticipato i tempi



Che tuttavia potrebbe incidere sul risultato del prossimo del referendum in Italia


Il nucleare di cui oggi parliamo in Italia non ha nulla a che vedere con quello di queste centrali giapponesi. Quell'impianto è stato progettato sul finire degli Anni 50. E la centrale ha lavorato per quarant'anni senza problemi e tra qualche settimana sarebbe uscita dal servizio. Ma al di là di questo, ciò che vorrei ricordare è che l'Italia sino agli Anni Sessanta è stato il terzo produttore al mondo di energia nucleare. E l'Italietta di allora, che non era certamente una potenza atomica, non si può paragonare all'Italia di oggi. È sconsolante, quindi, che ci sia tanta sfiducia in quello che facciamo. Eppure, abbiamo dimostrato che quando mettiamo in campo le nostre migliori intelligenze siamo anche bravi.

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