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Addiopizzo, online il manifesto del libero professionista

PALERMO. Il recente atto intimidatorio contro l'Ing. Alessandro Calì, verosimilmente riferito al suo impegno civile, colpisce lui ma è rivolto a tutto il movimento antiracket e antimafia e a tutti coloro che si stanno impegnando per scuotere dall'indifferenza il mondo delle professioni ed in particolare la cosiddetta “zona grigia”.  Nei mesi scorsi un gruppo nutrito di professionisti dei più diversi settori, tra cui lo stesso Calì, insieme al Comitato Addiopizzo ed a LiberoFuturo, hanno dato vita ad un nuovo movimento che vuole coinvolgere i professionisti nella lotta di liberazione dalla Mafia attraverso l'impegno etico di ogni singolo professionista e richiamando gli Ordini a svolgere in pieno la loro funzione di controllo.



Un certo numero di imprenditori palermitani ha cominciato, ormai da tre anni, a ribellarsi al  racket mafioso, ma dai professionisti e dai loro Ordini non arrivano segnali incoraggianti. Auspichiamo, invece, che tra imprenditori e professionisti si realizzi una
vera e propria alleanza che avrebbe certamente un valore strategico. Troppo spesso troviamo ingegneri, architetti, medici, avvocati ecc., coinvolti direttamente o indirettamente in vicende criminali o addirittura nella stessa organizzazione mafiosa e quasi mai gli Ordini intervengono con misure sanzionatorie adeguate.


Tutto ciò è, peraltro, descritto ampiamente nel libro di Calì, “DisOrdini”. La recentissima vicenda giudiziaria delle “mazzette nel fotovoltaico”, che vede coinvolti proprio in questi giorni l'On. avvocato Vitrano e l'ingegnere Ingrassia, pone in tutta la sua drammaticità ed importanza il tema dell'etica per i cosiddetti colletti bianchi. Ci
Chiediamo: Cosa faranno adesso gli Ordini? Attenderanno la sentenza definitiva o interverranno immediatamente come previsto dalla legge e dal buon senso?
Il Manifesto del Professionista Libero, con il suo decalogo, sarà lo strumento che consentirà di impegnare in maniera solenne e concreta i singoli professionisti. Se lo sottoscriveranno in migliaia, la cosiddetta zona grigia dovrà inevitabilmente rimettersi in discussione ed isolare, così, le mele marce.

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