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Incendio a Brancaccio, area industriale sotto sequestro

Per spegnere i diversi roghi i vigili del fuoco, avvertiti ieri sera dal custode che vive al primo piano della struttura principale, hanno lavorato ininterrottamente da ieri sera fino alle 17 di oggi pomeriggio

PALERMO. L'area industriale della ditta Spinnato Forni, in cui lavorano altre quattro aziende affittuarie di alcuni capannoni, è sotto sequestro. Dopo l'incendio doloso divampato ieri sera, che ha distrutto quattro capannoni, solo una ditta, la Medi.Serv. carni, continua a lavorare.
Per spegnere i diversi roghi i vigili del fuoco, avvertiti ieri sera dal custode che vive al primo piano della struttura principale, hanno lavorato ininterrottamente da ieri sera fino alle 17 di oggi pomeriggio. Alcuni focolai che sembravano spenti in mattinanta si sono poi riaccesi. La copertura della metà dei capannoni è caduta sui macchinari delle ditta e la maggior parte del'area è ancora a rischio crollo. I carabinieri del reparto operativo hanno fatto i primi rilievi solo nel pomeriggio. Alcuni imprenditori si sono "infilati" tra le macerie per capire l'entità dei danni.
"Non si salva niente", ha detto il titolare dell Hydra engineering Antonio La Fata. Il titolare della Spinnato Forni, Natale Spinnato, è stato sentito dai carabinieri. La ditta, quadi trent'annni fa, era stata colpita da un attentato dopo la denuncia di estorsioni. "Non credo che l'attentato fosse rivolto a noi - dice Spinnato -. Mi sembra di essere tornato nell'incubo che ho vissuto nel 1982, quando denunciai al commissario Ninni Cassarà le richieste di pizzo. Poi un attentato con 10 chili di tritolo distrusse la fabbrica".

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