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Pedofilia, un arresto a Catania

Un uomo di 67 anni, residente a Grammichele, in manette e tre indagati tra la Sicilia, l'Abrizzo e la Lombardia. Sono questi i numeri dell'operazione Polpost

CATANIA. Una persona arrestata e tre indagate tra la Sicilia, l'Abruzzo, la Lombardia e il Veneto sono il bilancio di un'operazione contro la pornografia minorile on-line conclusa dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni di Catania e coordinata dalla Procura Distrettuale etnea.    L'arrestato, A.B., di 67 anni, è residente a Grammichele, in provincia di Catania. L'uomo è stato arrestato in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Catania su richiesta della Procura etnea. Gli altri indagati, nelle cui abitazioni sono state effettuate alcune perquisizioni, sono un 70enne di Milano, un 27enne di Pescara e un 55enne di Vicenza: tutti sono ritenuti responsabili di divulgazione, cessione di materiale pedo-pornografico e adescamento su internet.   


L'indagine è stata avviata a seguito del monitoraggio di alcune chat e l'individuazione di un utente sospetto con nickname "papino", che secondo le accuse sarebbe il 67enne siciliano. Successive attività sotto copertura ed intercettazioni telematiche disposte dai pubblici ministeri Marisa Scavo e Lina Trovato hanno confermato il forte interesse di quest'ultimo per il materiale pedopornografico. Secondo quanto accertato l'uomo, sistematicamente e quotidianamente, agendo on-line con profili diversi e anche fingendosi minore, era impegnato in una continua attività di ricerca, cessione e scambio di materiale pedo-pornografico ed era anche coinvolto in chat che avevano per oggetto racconti di atti incestuosi con minori. Numerosi pure i tentativi di adescamento di minori. Gli altri tre indagati sarebbero stati coinvolti in scambi con l'arrestato di materiale pedo-pornografico e di racconti sessuali.    Ulteriori approfondimenti investigativi sono in corso per verificare la fondatezza di alcuni dei racconti incestuosi e per identificare dei minori coinvolti negli abusi sessuali. Numeroso il materiale informatico sequestrato assieme ad alcuni capi di biancheria intima per bambini.

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