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Ruby sotto processo a Messina, ma l’udienza slitta a giugno

La ragazza marocchina indagata per il furto di un braccialetto in un centro benessere dove lavorava

MESSINA. E' stata rinviata al 15 giugno l'udienza del processo in cui è indagata Karima El Mahoroug, detta Ruby, che deve rispondere del furto di un braccialetto avvenuto in un centro benessere di Messina dove lavorava. Lo ha reso noto l'avvocato Alessandro Billé, che solo per oggi rappresentava il legale di fiducia della ragazza marocchina nell'udienza preliminare davanti al Tribunale dei minori di  Messina.
E' stata la difesa a chiedere il rinvio. "L'istanza è stata avanzata per prendere contatti con il pm - ha spiegato Billé - per verificare la situazione attuale della ragazza, prendere contatti con i servizi sociali che l'hanno avuta in affidamento e ancora non hanno depositato la  propria relazione. Il fascicolo fino a ieri non era completo, risultavano delle incongruenze". "Ruby oggi non è in aula - ha aggiunto Billé - perché il  suo legale di fiducia, l'avvocato Paola Boccardi di Milano, ha presentato un'istanza di rinvio: avendo depositato solo nei  giorni scorsi la nomina non ha potuto visionare il fascicolo". "Bisogna anche considerare - ha osservato il legale - che è un difensore di un altro Foro e quindi non ha avuto il tempo  materiale di organizzarsi per venire a Messina".      
L'avvocato Billé ha poi affermato che dalle carte processuali "emergono cose più gravi di quelle per cui è  indagata Ruby, che probabilmente non saranno di competenza di  questa procura ma di quella ordinaria, dove la giovane è persona offesa". Il legale si riferisce implicitamente alle dichiarazione di Ruby, che ha accusato la titolare del centro benessere di averle proposto di prostituirsi. La ragazza ha anche sostenuto che un amico della donna avrebbe tentato di violentarla.

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