PALERMO. Il Gup di Palermo, Giangaspare Camerini, ha rinviato a giudizio Matteo Lo Piccolo, 45 anni, titolare della ditta Siem di Terrasini (Pa), per omicidio colposo. La ditta si è infatti occupata del rifacimento del manto stradale per conto dell'Enel che, in via Cristoforo Colombo a Carini (Pa), aveva eseguito lavori alla rete elettrica nel sottosuolo.
L'asfalto, però, non era omogeneo e presentava un avvallamento di circa 10 centimetri che, secondo il giudice, potrebbe essere stata la causa della morte di Giovanni Ferrante, 39 anni, che il 28 maggio 2008 è deceduto dopo essere passato sulla piccola buca con il proprio scooter. L'uomo è morto sul colpo, mentre la moto è scivolata per circa 50 metri dopo l'impatto.
I familiari di Ferrante (la moglie, la figlia ed i sei fratelli) si sono costituiti parte civile, con l'assistenza degli avvocati Renato Baucina, Jimmy D'Azzò ed Ennio Tinaglia, mentre il titolare della Siem è difeso da Giuseppe Gianbanco e Carlo Ventimiglia. Il processo si aprirà il 17 giugno prossimo, davanti al giudice monocratico della sezione di Carini del Tribunale di Palermo.
"Morì per una buca sulla strada", titolare di una ditta a giudizio
Secondo il giudice l'errato rifacimento del manto stradale potrebbe essere la causa dell'incidente che costò la vita a Giovanni Ferrante, 39 anni, deceduto il 29 maggio 2008 a Carini
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