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Nuovi sbarchi a Lampedusa e sale la tensione per la Libia

Sull'isola sono arrivati gli esperti dell'Agenzia europea delle frontiere. Intanto si teme che i disordini possano aprire un nuovo varco e che nei prossimi giorni giungano altri migranti

ROMA. Altri due sbarchi - dopo una pausa di qualche giorno favorita anche dalle cattive condizioni del mare - fanno salire nuovamente la tensione a Lampedusa. Dove oggi è iniziata ufficialmente la missione di Frontex, con l'arrivo sull'isola degli esperti dell'Agenzia europea delle frontiere. E aumentano i timori per i disordini in Libia, che rischiano di aprire un nuovo fronte. Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, si è detto "estremamente preoccupato".   
Negli ultimi giorni attraverso ponti aerei e navali il Centro di accoglienza di Lampedusa (800 posti di capienza) era stato parzialmente 'alleggerito': dalle 2mila presenze di mercoledì scorso si era passati alle 1.100 di questa mattina. Ma proprio oggi, con il mare calmo ed il sole, ecco i due nuovi episodi. Prima è arrivata una piccola imbarcazione con 13 persone a bordo partita da Sfax, in Tunisia; poi è stata la volta di un barcone con una cinquantina di migranti, scortata da due motovedette della Capitaneria di Porto e da una nave della Marina Militare.   
E si teme che nei prossimi giorni ci possa essere una nuova ondata di sbarchi. Da Tunisi arriva la notizia di 40 uomini arrestati dalla polizia mentre cercavano di partire per l'Italia da Gabes, uno dei porti più frequentati dai migranti clandestini diretti a Lampedusa. La pressione dei tunisini in fuga verso l'Europa continua dunque ad essere forte.   
Intanto, sono giunti sull'isola i primi esperti di Frontex, dopo le richieste di aiuto lanciate da Roma alle istituzioni europee. La missione, chiamata Hermes, prevede l'impiego di mezzi aerei e navali aggiuntivi di Italia e Malta per pattugliare le acque tra l'Africa e Lampedusa. Nei giorni seguenti partirà la seconda fase del'operazione con l'invio di una ventina di esperti per le interviste ai migranti: loro compito sarà quello di accertare la nazionalità dei nordafricani sbarcati sull'isola e di prevenire possibili attività criminali. Il successivo passo di Hermes sarà dare assistenza nell'organizzazione delle attività di rimpatrio verso i Paesi di origine. Gli esperti dell'Agenzia forniranno alle autorità italiane - come richiesto da Roma - anche le analisi del rischio, identificando le vulnerabilità e le minacce alla sicurezza dei confini meridionali dell'Unione europea.   
La prossima settimana sarà poi importante per le trattative con l'Europa. Giovedì il tema della massiccia ripresa dei flussi migratori dall'Africa sarà all'ordine del giorno della riunione del Consiglio Giustizia e Affari interni (Gai) dei 27 in programma a Bruxelles. Il giorno prima a Roma, il ministro dell'Interno Roberto Maroni ha invitato i colleghi di Francia, Spagna, Malta, Cipro e Grecia, allo scopo di mettere a punto una linea comune in vista del Gai. Sempre in settimana, poi, potrebbe essere aperto il Villaggio della solidarietà a Mineo (Catania), che - nell'intenzione del Viminale - dovrebbe ospitare i richiedenti asilo attualmente alloggiati negli appositi Centro sparsi in tutta Italia. Nel paesino siciliano non sono entusiasti della decisione e dopodomani il sindaco incontrerà Maroni insieme al commissario straordinario per l'emergenza immigrazione e prefetto di Palermo, Giuseppe Caruso.

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