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Carceri, il garante dei diritti: in Sicilia situazione drammatica

La relazione di Salvo Fleres a Catania: “Sovraffolamento, strutture inadeguate e organico di polizia penitenziaria da completare”

CATANIA. "La Sicilia contribuisce alla  popolazione carceraria per circa il 10 percento. Nell'isola la  situazione è drammatica ma quello del sovraffollamento non è  l'unico problema delle carceri siciliane". Lo ha affermato il  garante per la tutela dei diritti fondamentali dei detenuti e  per il loro reinserimento sociale  Salvo Fleres, presentando  stamane a Catania la relazione sull'attività svolta nel 2010. Tra i dati evidenziati gli 8.017 detenuti a fronte di una capienza normale di 4.500 posti e di quella cosidetta  tollerabile di 5.393.
"Il numero di agenti di polizia penitenziaria - ha  proseguito Fleres - è molto più basso di quello previsto e i  detenuti patiscono disagi incredibili come se fossero cittadini  di serie B perché l'assistenza sanitaria non è ancora transitata dal Dap alla Regione. Fleres ha anche definito la  situazione legata al lavoro in carcere "assolutamente precaria  e insufficiente rispetto a quelle che sono le esigenze". Il garante per la tutela dei diritti dei detenuti ha anche avanzato  alcune proposte per migliorare la situazione: "Avviare o completare strutture penitenziarie perché quelle esistenti non sono adeguate, completare l'organico di polizia penitenziaria e  intervenire sull'aspetto del codice di procedura penale".      
"La recente legge che consente la detenzione domiciliare per  l'ultimo anno - ha spiegato Fleres - si sta rivelando poco efficace, non ha svuotato per niente le carceri e sono pochi i  detenuti che ne stanno usufruendo. E' necessario intervenire  nelle sedi di giudizio evitando che per pene poco significative  si finisca in carcere, che non è l'unico modo in cui  contrastare il crimine".

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