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Cuffaro, la lunga attesa a Rebibbia coi figli

L'ex presidente della Regione ha ricevuto la notizia dell'assoluzione nel tardo pomeriggio. Romano: "Questa sentenza è un raggio di sole"

PALERMO. Totò Cuffaro ha trascorso l’attesa della seconda sentenza in meno di un mese con i figli. Ida e Raffaele sono andati a trovarlo al mattino, a Rebibbia, ma la tensione non è stata sciolta perchè quando sono andati via, alle 14, la decisione dei magistrati di Palermo non era ancora arrivata. Nel tardo pomeriggio sono stati i deputati del Pid a fare avere la notizia all’ex governatore che è apparso, raccontano, molto sollevato.
Cuffaro trascorre le sue giornate studiando in biblioteca e scrivendo. «Da giorni - racconta Saverio Romano, che ha ereditato la guida del partito - riceve centinaia di lettere. Ne sono arrivate almeno 500 e cerca di rispondere a tutte». Quella che più ha fatto piacere a Cuffaro è arrivata dal cardinale Ruini: «Pagine molto toccanti. Mentre a Rebibbia - racconta ancora Romano - si è recato l’ex vescovo di Catania Giuseppe Bommarito».
Il Pid ha temuto ieri di essere travolto dalla seconda valanga giudiziaria proprio mentre è in corso la fase di riorganizzazione del partito. L’atmosfera fra gli ex Dc è dunque da pericolo scampato. E Romano recita in versi lo stato d’animo: «Questa sentenza è un raggio di sole. Per noi Totò è comunque innocente, lo è stato nella tempesta di gennaio e a maggior ragione lo è ora». E il capogruppo all’Ars, Rudy Maira, non nasconde «serenità e soddisfazione».
La versione integrale dell'articolo sul Giornale di Sicilia in edicola.

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