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Ambulante si dà fuoco: parenti con il corano in mano ma reparto vietato

Familiari e amici di Noureddne Adnane, 28 anni, si sono trovati di fronte l'ospedale Civico per pregare insieme, ma sono dovuto rimanere dietro la porta del reparto Grandi Ustioni

PALERMO. Dopo avere appreso che il loro congiunto è in pericolo di vita, familiari e amici di Noureddne Adnane, l'ambulante marocchino di 28 anni che si è dato fuoco ieri davanti a una pattuglia di vigili urbani durante il sequestro della sua merce a Palermo, hanno chiesto ai sanitari dell'ospedale Civico di potere entrare nel reparto grandi ustioni per recitare versetti del Corano, come prevede il rito musulmano, al capezzale del ragazzo. La richiesta però non è stata accolta e il gruppo di una decina di persone, rimane dietro la porta del reparto, tra lacrime e disperazione.   Tra loro c'é anche il padre del giovane, Miloudi Adnane, 52 anni, anche lui venditore ambulante, che viene confortato da un altro figlio.

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