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Pisanu: cosche-politica relazioni “inabissate”

Sono 45 le violazioni al codice delle elezioni accertate dalla commissione Antimafia. Tutte le infrazioni sono nel centro sud (Puglia Campania, Calabria e Sicilia), anche se diverse prefetture del nord non hanno fornito dei dati

ROMA. Solo 45 violazioni accertate dall'antimafia al codice di autoregolamentazione delle candidature nelle ultime elezioni amministrative. Un dato che fa discutere e che viene ritenuto "non rappresentativo" della reale presenza mafiosa nelle amministrazioni locali. La causa principale di "questa fotografica sfocata" è da ricercare in un campione non omogeneo né completo frutto di  un lungo lavoro della Commissione antimafia guidata da Beppe Pisanu. Settantuno prefetture hanno fornito dei dati; 22 li hanno consegnati non completi o in maniera insufficiente appellandosi anche ad un malinteso concetto di privacy visto che l'antimafia ha gli stessi poteri della magistratura.
La questione ha fatto discutere ieri sera in commissione: Fli ha annunciato un voto contrario alla relazione proprio per la "insufficienza dei dati"; Walter Veltroni ha parlato di una "verità sconcertante" mentre Antonio Di Pietro, pur rilevando l'assoluta limitatezza del campione raccolto ha annunciato voto a favore chiedendo però che si mettano a punto nuovi strumenti di analisi.
Nella relazione Pisanu ha notato che le violazioni accertate sono state 45 e riguardano 11 candidati eletti e 32 non eletti. Tutte le violazioni sono nel centro sud (Puglia Campania, Calabria e Sicilia) anche se diverse prefetture del nord non hanno fornito dei dati. Quindici dei 45 casi individuati dall'antimafia riguardano candidati in liste nazionali. Altri 4 in liste civiche che però fanno diretto riferimento a partiti nazionali e i restanti 25 in liste civiche locali. SI tratta di una distribuzione "equa e trasversale" tra i principali partiti nazionali. Quello che colpisce Pisanu è la "sproporzione" tra il limitato numero delle violazioni al codice di autoregolamentazione e le reali dimensioni del rapporto mafia-politica. "Queste 45 violazioni - dice chiaro e tondo Pisanu - non costituiscono un buon indicatore di mafiosità; e conoscendo tante altre cose, possiamo aggiungere che si sono 'inabissate' le cosche, si sono anche 'inabissate' e loro relazioni con i mondi della politica e degli affari".
E Pisanu chiude la sua relazione proponendo di "trasformare in legge 'il codice' affrontando il nodo dello scambio elettorale politico-mafioso".

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