PALERMO. Per iniziativa di alcuni ex redattori del giornale, arriverà domani in edicola 'i Quaderni de L'Orà, mensile di approfondimento sui temi della cronaca giudiziaria, politica, dell'economia e della cultura. Nel solco della tradizione del giornalismo d'inchiesta, la rivista - 164 pagine - si propone di rileggere i grandi temi, soprattutto quello della mafia, che furono oggetto delle inchieste e delle denunce de L'Ora. "Sul nuovo giornale - sottolineano i promotori - troveranno spazio i misteri giudiziari irrisolti, gli scandali del rapporto mafia-politica, lo sperpero del denaro pubblico nei grandi affari, i modelli vincenti di una sub-cultura del parassitismo, i trasformismi e gli opportunismi di partiti senza più idee, e la solitudine degli artisti e degli operatori culturali". 'I Quaderni de L'Orà si autofinanzia "per avere come unico punto di riferimento il lettore e la sua sete di informazione". "Nel paese in cui il giornalismo investigativo si è trasformato in squallido dossieraggio - sostengono i redattori - é una rivista che si richiama alle radici di un giornalismo 'tradizionale', quasi 'artigianale', che ha un unico punto di riferimento: l'articolo 21 della Costituzione; e che insegue un unico obiettivo: informare il lettore per costruire una sempre più difficile consapevolezza civica". Del comitato di direzione fanno parte tre ex redattori del quotidiano - Vittorio Corradino, Giuseppe Lo Bianco, Sandra Rizza - che hanno riunito gran parte del nucleo storico della redazione del giornale che ha cessato le pubblicazioni nel 1992. E' stato costituito anche un comitato di garanti: Antonio Ingroia (procuratore aggiunto di Palermo), Emma Dante (autrice e regista teatrale), Vincenzo Provenzano (docente di economia), Antonella Monastra (ginecologa, operatrice culturale e consigliere comunale di Un'altra storia a Palermo).
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