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Palermo, aumento Irpef: arriva l'apertura del Pd

Nonostante il vaglio dell'ipotesi da parte dell'opposizione, arriva la frenata del sindaco Diego Cammarata: "Siamo già preparati sui tagli per il 2011. Soffriranno attività sociali, cultura e aziende"

PALERMO. Aumento dell’addizionale Irpef, il sindaco frena. Nonostante pezzi del Pd abbiano lanciato un segnale di apertura. Tutto si consuma in poche ore. L’annuncio di un possibile raddoppio dell’imposta, la proposta del consigliere comunale Davide Faraone che dice sì all’aumento purché siano tutelate le fasce deboli e infine il «no» secco di Cammarata. In primo piano ci sono sempre le difficoltà finanziarie del Comune. E la paura dei tagli che si abbatterrano come una scure su un bilancio sempre più asfittico. La manovra sull’addizionale (che sarebbe passata dal 4 all’8 per mille) avrebbe portato alle casse del Comune circa 25 milioni in più. Ossigeno, insomma. Un’ipotesi che l’assessorato al Bilancio aveva cominciato a prendere in esame. Ma Cammarata è stato drastico: «Non ho nessuna intenzione di raddoppiare l'aliquota Irpef né, del resto, il federalismo municipale prevede una tale possibilità».


E poi la stoccata al consigliere Pd: «Capisco che Faraone abbia più a cuore un titolo di giornale che la verità dei fatti ma questo non rende più fondata una previsione che non si concretizzerà mai. Non esiste previsione di aumento dell'addizionale Irpef: non se ne è mai parlato e non se ne parlerà». Restano gli strascichi. Come affrontare i minori trasferimenti dallo Stato? Cammarata si fa più diplomatico e spiega che «i tagli sul bilancio 2011 complessivamente ammonteranno a circa 36 milioni, grazie anche al recupero di piccole somme determinate da un riconteggio di contributi una tantum. Ed in ogni caso - riattacca il sindaco - si tratta di tagli già previsti dal bilancio pluriennale varato l’anno scorso con quello di previsione sul 2010. Sapevamo cosa ci aspettava. Soffriranno la cultura, le aziende partecipate e le attività sociali». Settori su cui la cinghia è già stata stretta. «Ma noi - aggiunge Cammarata - speriamo sempre di avere qualcosa in più. Il dialogo con Roma è sempre aperto e non escludiamo l’arrivo di nuove risorse anche di fronte ad emergenze». Sull’addizionale Irpef Faraone aveva proposto l'aumento dell'addizionale dell’Irpef «solo per i redditi più alti, oltre 60 mila euro, vincolando le nuove entrate alle emergenze quali le scuole e le attività sociali e allo sviluppo di imprese e lavoro». Ma ieri sera Faraone ha controreplicato: «Quando Cammarata promette che non raddoppierà l’Irpef, mi viene in mente il marinaio che fa promesse qua e là sapendo che non le rispetterà mai. Ma non mi stupisco, Cammarata vuole galleggiare e non si preoccupa che Palermo sta affondando».


Contro il sindaco anche le parole di Fabrizio Ferrandelli, capogruppo di Idv («Nonostante Cammarata abbia smentito la volontà di innalzare l’imposta Irpef, l’opposizione per ben due volte ha già bloccato l’ipotesi di un aumento sconsiderato, che sarebbe gravato soprattutto sulle fasce più deboli») del consigliere Pd Tanania («I palermitani non meritano altre rapine istituzionali») e del segretario della Cisl Mimmo Milazzo («Piuttosto il Comune convochi un tavolo di concertazione»). Tutto questo mentre il Comune resta alle prese anche con i problemi di liquidità. Cammarata sostiene che «i prossimi crediti ci faranno recuperare un po’ di soldi. Gli stipendi dei dipendenti non sono a rischio. Ed avere alla Regione un interlocutore come Gaetano Armao al Bilancio ci fa stare meno ansiosi per il futuro».

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