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Palermo, emergenza rifiuti: ora indaga anche la Procura antimafia

Messineo: Cosa nostra, con aziende di fiducia e prestanome potrebbe inserirsi negli appalti legati al trasporto del percolato

PALERMO. “Dietro al traffico illecito di rifiuti potrebbero esserci organizzazioni criminali, ma non per forza mafiose. Il nostro compito è di accertare eventuali infiltrazioni”. Parola di Francesco Messineo, procuratore della Repubblica, che spiega così l’indagine avviata dalla Direzione distrettuale antimafia sull’emergenza rifiuti a Palermo.
“Il fenomeno dell’abbandono per strada – sottolinea Messineo – dipende da problemi organizzativi legati alla vecchia gestione dell’Amia. L’intervento dei commissari straordinari sta dando buoni risultati. La mafia, con proprie aziende di fiducia e prestanome – conclude il procuratore – potrebbe inserirsi negli appalti legati al trasporto del percolato”.
Lo stesso sindaco di Palermo, Diego Cammarata, indagato proprio sul disastro ambientale legato al percolato di Bellolampo, ha di recente presentato un esposto in Procura puntando il dito contro la mafia.
Maggiori dettagli nell’edizione cartacea del Giornale di Sicilia in edicola oggi, mercoledì 2 febbraio 2010.

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