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Palermo, assolti in appello due presunti boss

Alcuni pentiti li avevano indicati come vicini al capo mafia Gianni Nicchi. In primo grado erano stati condannati a dodici anni

PALERMO. La terza sezione della corte d'appello di Palermo, presieduta da Raimondo Lo Forti, ha assolto Alessandro Di Grusa e Alessandro Alessi dall'accusa di associazione mafiosa ed estorsione. La sentenza ribalta il verdetto del tribunale che aveva condannato entrambi a 12 anni di carcere.
Gli imputati, ritenuti fedelissimi del boss palermitano Gianni Nicchi, arrestato l'anno scorso, secondo l'accusa avrebbero fatto parte della famiglia mafiosa di Altarello. Alessi e Di Grusa erano difesi dagli avvocati Franco Marasà e Giovanni Castronovo. La corte ha ordinato l'immediata scarcerazione di entrambi.
Di Grusa è fratello di Enrico, genero di Vittorio Mangano, lo stalliere di Arcore. Contro i due imputati, le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Andrea Bonaccorso, Marco Coga e Fabio Manno che li hanno indicati come amici del boss Gianni Nicchi. Per i pentiti i due ne avrebbero favorito la latitanza. Dall'indagine che portò in cella i due imputati è nato anche un altro procedimento che si svolge in abbreviato davanti ad un'altra sezione della corte d'appello e che potrebbe giungere a sentenza il 9 febbraio.

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