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Tirrenia-Siremar, il 4 febbraio sciopero di 24 ore

ROMA. Sciopero di 24 ore di tutto il personale navigante e amministrativo di Tirrenia e Siremar, il 4 febbraio prossimo. Lo hanno proclamato Ugl Trasporti-Mare, insieme a Federmar-Cisal e Uslac-Uncdim, "dopo l'esito negativo delle richieste di confronto sulla procedura di privatizzazione e per sensibilizzare il governo sulla necessità di una verifica dello stato attuale dell'iter". L'Usb, da parte sua, ha avviato le procedure formali che porteranno alla proclamazione dello sciopero contestando "la chiusura del commissario straordinario di Tirrenia, Giancarlo D'Andrea, a qualsiasi ipotesi di confronto con la rappresentanza dei lavoratori organizzati con Usb". Il segretario nazionale Ugl Trasporti-Mare, Pasquale Mennella, spiega che "abbiamo deciso di non scioperare per la cassa integrazione straordinaria e di firmare l'intesa definitiva il prossimo 25 gennaio, dopo aver sottoscritto il pre-accordo lo scorso 12 gennaio, per assicurare ai lavoratori il necessario sostegno in questa fase delicata. Tuttavia, sull'iter di privatizzazione rileviamo un totale disinteresse a coinvolgere le organizzazioni sindacali, nonostante il commissario straordinario stia procedendo nelle trattative con eventuali acquirenti". "Restano poi sospese molte questioni in merito al pagamento delle tredicesime, alla previdenza sociale e alle pensioni. Infine - conclude il sindacalista -, siamo fortemente preoccupati dal silenzio delle banche e degli istituti di credito sulla richiesta di prestito avanzata dall'amministrazione straordinaria, con garanzia governativa, per la gestione ordinaria ed i costi legati all'attuazione dello Stockholm Agreement in materia di sicurezza sul lavoro". L'Usb ha convocato assemblee dei lavoratori per decidere "le modalità a supporto della lotta in corso contro una vergognosa gestione della privatizzazione della più grande società di navigazione europea, il cui fallimento viene scaricato sulla collettività". L'atteggiamento del commissario viene definito "antidemocratico, mortifica la dignità dei lavoratori, la cui rabbia si sta diffondendo su tutte le navi della flotta, fino a raggiungere Palazzo Sirignano, sede della Direzione Generale della Tirrenia a Napoli".

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