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Ridotta a 10 anni la condanna per l'infermiere di Provenzano

PALERMO. La seconda sezione della corte d'appello di Palermo ha ridotto a 10 anni la condanna per associazione mafiosa di Gaetano Lipari, accusato di essere stato l'infermiere del boss Bernardo Provenzano. In primo grado Lipari era stato condannato a 13 anni. Nei pizzini trovati nel covo del capomafia il giorno del suo arresto, secondo i pm, era indicato col numero 60.
Lipari, infermiere professionale, secondo l'accusa, era uno dei pochi a potersi "vantare" di dare del tu al padrino di Corleone. Lipari ha lavorato come dipendente della Asl 6 di Bagheria e forniva al boss un medicinale che doveva prendere dopo l'operazione eseguita a Marsiglia. Secondo il pg, Daniela Giglio, che aveva chiesto la conferma della condanna di primo grado, l'infermiere aveva contatti anche con il nipote di Provenzano, Carmelo Gariffo. Prima della camera di consiglio, Lipari, rendendo spontanee dichiarazioni, aveva detto di essere estraneo agli eventi che gli venivano contestati e di non aver "mai fatto parte di Cosa nostra o frequentato presunti mafiosi". Non è stata di questo avviso la Corte, che ha rigettato la tesi della difesa, rappresentata dall'avvocato Roberto Tricoli, secondo cui non c'erano prove che Lipari fosse il numero 60 dei pizzini.

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