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Mafia, Mineo interrogato per oltre quattro ore

Il deputato regionale è indagato dalla Procura di Palermo, con l'accusa d'intestazione fittizia di beni, per aver fatto da prestanome al boss Galatolo

PALERMO. Si è concluso, dopo oltre quattro ore, l'interrogatorio del deputato dell'assemblea regionale siciliana, Franco Mineo, indagato dalla procura di Palermo, con l'accusa d'intestazione fittizia di beni, per aver fatto da prestanome ad Angelo Galatolo, boss della mafia palermitana.



A sentirlo sono stati i pm che conducono l'inchiesta, Piero Padova e Dario Scaletta, insieme al procuratore Antonio Ingroia. Ad "incastrare" Franco Mineo ci sarebbero delle intercettazioni ambientali di colloqui tra l'esponente politico e il boss in cui si parla della divisione dei proventi di alcuni affitti. Gli inquirenti hanno svolto anche perquisizioni nell'abitazione e nell'ufficio all'Ars di Mineo, che fa parte del gruppo di Forza del Sud, e disposto il sequestro degli immobili oggetto della contestazione.  Secondo il suo legale, l'avvocato Carmelo Cordaro, il deputato ha chiarito agli inquirenti tutti i punti della vicenda.

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