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Lo Bello: le aziende applichino i codici antimafia

Il presidente di Confindustria Sicilia: sono uno strumento importante per scoprire le infiltrazioni nell'area grigia

PALERMO. "I codici antimafia sono efficaci se applicati dalle aziende e insieme ai protocolli di legalità sono uno strumento importante per scoprire le infiltrazioni nell'area grigia". Lo ha detto Ivan Lo Bello, presidente di Confindustria Sicilia, commentando il contenuto del rapporto delle Fondazione Res sui rapporti tra la mafia e le economie locali presentato oggi a Palermo.
Lo studio evidenzia che sono spesso gli imprenditori a cercare un contatto con le organizzazione mafiose, in una sorta di reciproco patto di scambio, per "sopravvivere economicamente". "I confini tra mercati legali e illegali sono molto più opachi e porosi" sostiene la ricerca, che giudica "inadeguato lo strumento del certificato antimafia". Tra le strategie di contrasto suggerite dallo studio c'é la proposta di "istituire non solo delle black lists di imprese da escludere da lavori e forniture" banditi da enti pubblici, ma anche delle "white lists per quelle aziende in possesso di tutti i requisiti e alle quali andrebbero offerti incentivi e corsie preferenziali nell'aggiudicazioni di opere e servizi pubblici". Un richiamo all'impegno degli ordini professionali, del mondo bancario e un appello alla mobilitazione della società civile sono le altre azioni invocate nel rapporto per sollecitare un'attività repressiva più efficace.

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