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Crolla muro, operai non puliscono: tombe coperte dai rovi ai Rotoli

Nuova emergenza nel cimitero palermitano dopo che una parete è franata. La protesta dei parenti dei defunti. La Gesip avvia una verifica

PALERMO. Un mazzo di fiori tenuto con la mano destra, un piccone impugnato con la mano sinistra. Quella che sembra la sequenza di un thriller va in scena di prima mattina al cimitero dei Rotoli. Ma Giorgio Graditi non è affatto l’attore sul set che ha commesso un delitto, è soltanto lì per rendere omaggio al padre seppellito nella sezione 251, una lingua di terra con decine di lapidi sommerse dalle erbacce. Non  puliscono più nella sezione 251 del cimitero dei Rotoli. Non puliscono più perché qualche settimana fa è crollato un muretto e gli operai della Gesip non possono entrare per motivi di sicurezza. È l’ennesima emergenza che si registra all’interno del camposanto incastonato tra il mare di Vergine Maria e Monte Pellegrino. I crolli non si verificano più soltanto nella zona interdetta, chiusa da anni, ma adesso anche in altre aree del cimitero.
Chi però in quelle aree ha un parente entra perché non c’è ostacolo che possa fermare chi deve “rinfrescare l’anima dei morti con un fiore”. Così dice Giorgio Graditi che per farsi spazio tra i rovi si porta da casa il piccone. La tomba di suo padre è un’oasi nel deserto o meglio nella foresta, visto che il figlio col piccone ogni settimana strappa le sterpaglie tutt’attorno alle lastre di marmo. La foto del papà di Graditi è ben visibile, le altre sono quasi tutte più o meno oscurate dalla vegetazione spontanea. In mezzo ci sono anche lapidi spaccate, altre lasciate a ridosso del muro. “E’ davvero una vergogna – attacca Graditi – non è ammissibile tenere in queste condizioni chi riposa in pace. Questo cimitero è pieno di disfunzioni e la responsabilità è di chi amministra”.
Una decina di metri più in là, ci sono cinque cestini in fila, sono pieni di fiori. E altri parenti dei defunti storcono il naso, come ad esempio Vincenza Mattaliano: “I fiori vengono lasciati marcire nei cestini, nulla viene curato.  La tomba di mio padre la pulisce mio marito”. E anche chi opta per il fai da te trova qualche intoppo. Non tutte le fontanelle funzionano, come quella della sezione 188. È otturata e l’acqua scende tra le tombe gentilizie formando piccole pozzanghere. Chi passa da lì deve stare attento a non scivolare.
Al coro di chi denuncia una situazione di degrado dilagante si aggiunge anche la voce di Benito Castiglione: “Un camposanto così è una vera e propria inciviltà. Non solo chi viene qui è addolorato dal ricordo per la perdita di un caro, ma deve anche rattristarsi vedendo com’è ridotto il luogo in cui riposano i defunti”.
Massimo Primavera, liquidatore della Gesip da una settimana, annuncia un sopralluogo generale programmato per dopodomani:  “Sarò al cimitero con tecnici, responsabili della sicurezza e responsabili della manutenzione per un capire quali sono le emergenze da affrontare al più presto. Andremo anche nella sezione dove si è verificato questo nuovo crollo - aggiunge  Primavera - e se ci sarà la possibilità di sistemare il muro con un intervento immediato lo faremo. Se non sarà possibile, bisognerà avvisare il Comune per programmare i lavori”.

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