PALERMO. Carlo è arrivato ieri a scuola senza il suo piercing. Il professore Angelo glielo aveva raccomandato tante volte: «Togliti quel coso e tagliati i capelli, che stai meglio». Una delle due richieste è stata esaudita e anche l'altra lo sarà presto. «Voglio andarlo a salutare per l'ultima volta così come vuole lui, lo voglio rendere felice e orgoglioso», dice Carlo. Purtroppo Angelo Pacifico, 35 anni, di Sciacca, non vedrà mai con i suoi occhi la forza delle sue parole, la forza dell'affetto che in questi anni aveva saputo trasmettere ai suoi alunni, i ragazzi dell'istituto alberghiero Paolo Borsellino, che ora piangono disperati il loro «prof», morto tragicamente lunedì pomeriggio sulla Palermo-Sciacca in un incidente stradale.
Insegnava cucina da 5 anni e il plesso succursale di via Nicolò Spedalieri era un po' come la sua seconda casa: aveva seguito il corso di abilitazione all'insegnamento proprio lì e poi, visto il suo talento, era stato inserito nel team dei professori. Era specializzato in torte: «Ne faceva di buonissime e poi tutti insieme ad assaggiarle e a gustarle», sognando di prepararle un giorno per l'Inter, la sua squadra del cuore. Le partite di calcetto, però quelle del venerdì giocate insieme ai suoi alunni e non, rimarranno nel cuore di tutti.
Un servizio nel Giornale di Sicilia in edicola oggi.
Gli alunni danno l’ultimo addio ad Angelo Pacifico
Il ricordo commosso degli allievi dell’alberghiero Borsellino di Palermo: non era solo un professore ma anche un amico
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