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Operazione Iblis, D’Agata: nessuna iniziativa su Lombardo

Il capo della procura di Catania: "Ogni riferimento riguardante il presidente è stato oggetto di attenta valutazione, non ritenendone, allo stato, la idoneità per adottare alcuna iniziativa processuale nei suoi confronti"

CATANIA. "Non è stata una indagine mirata esclusivamente o prevalentemente alla politica o verso qualche politico in particolare". Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Catania Vincenzo D'Agata, commentando l'inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia che ha portato all'emissione di 47 ordini di custodia cautelare.
L'inchiesta, che riguarda presunti rapporti tra Cosa nostra esponenti politici, amministratori e imprenditori, è quella in cui è indagato anche il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo; nei suoi confronti la Procura non ha richiesto alcun provvedimento.
D'Agata ha precisato che "ogni riferimento riguardante il presidente Lombardo e risultante dalle indagini è stato oggetto di attenta valutazione, specie con riguardo alla sua valenza sul piano probatorio ed alla sua capacità di resistenza alle critiche difensive, non ritenendone, allo stato, la idoneità per adottare alcuna iniziativa processuale nei suoi confronti".
Il procuratore, che sulla vicenda ha sempre mantenuto uno stretto riserbo, ha smentito anche presunte divergenze tra i magistrati che si sono occupati dell'inchiesta: "E' finalmente possibile per l'ufficio – ha puntualizzato - esporre con chiarezza il contesto nel quale il medesimo ha operato, che ha certamente registrato momenti di appassionato confronto, fisiologico nelle dinamiche decisionali, che non ha mai comportato però 'spaccature' interne dell'ufficio, sulle quali si è attardata invece certa stampa,  per ragioni  che non appartengono al mondo della giustizia ed al corretto esercizio della sua funzione".
A questo proposito D'Agata ha sottolineato che "le decisioni sono state adottate con l'unanime adesione ed accordo di tutti i magistrati impegnati nella valutazione, che è rimasta sempre rigorosamente confinata entro i limiti fissati dalle norme e dalla giurisprudenza, non appartenendo alla funzione giudiziaria i giudizi sul valore etico, sociale e politico di determinate condotte".

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