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Feudo Arancio, il Riesame dissequestra la cantina

L'accusa, in seguito ad un'indagine della guardia di finanza, coordinata dalla Procura di Ragusa, era di avere utilizzato denaro pubblico per compravendite fittizie

TRENTO. Il dissequestro e la restituzione della disponibilità del fabbricato cantina-agroindustriale di Acate (Ragusa) della Future tecnologie agroambientali (Fta srl) é stato disposto oggi dal Tribunale di Trento nel riesame del provvedimento di sequestro preventivo.
Con esso il Tribunale, accogliendo la richiesta dei legali Luigi Olivieri, di Trento, e Michele Sbeffi, di Ragusa, ha disposto anche il dissequestro e la restituzione alla società di 1.455.562 euro, ovvero della terza tranche di contributo pubblico sequestrata alla Fta, società di cui è amministratore delegato il trentino Fabio Rizzoli. L'accusa, in seguito ad un'indagine della guardia di finanza, coordinata dalla Procura di Ragusa, era infatti di avere utilizzato denaro pubblico per compravendite fittizie.
Nel complesso il sequestro riguardava un'intera azienda vinicola e denaro contante per complessivi 4 milioni di euro in uno dei feudi che da decenni rappresentano interessi storici di Cosa Nostra, tra Acate e Vittoria. Erano state denunciate così otto persone con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata alla truffa in danno dello Stato e dell'Unione Europea. Nello specifico l'azienda di cui Fabio Rizzoli è amministratore delegato era stata accusata di avere acquistato la cantina del Feudo Arancio da una società appartenente al suo medesimo gruppo societario. In particolare, la società acquirente e quella cedente sarebbero state riferite agli stessi proprietari.

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