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Mafia a Palermo, condanne per 200 anni

Inflitti due secoli di carcere dal gup Ettorina Contino a 26 dei 40 imputati del processo Perseo, nato da un blitz che nel 2008 portò all'arresto di 98 presunti affiliati a Cosa nostra. pena più alta a Giovanni Lipari (17 anni e 4 mesi), 14 assolti

PALERMO. Il gup di Palermo Ettorina Contino ha condannato complessivamente a quasi due secoli di carcere 26 dei 40 imputati del processo alle cosche mafiose palermitane denominato Perseo, nato da un maxi blitz dell'Arma che, nel 2008, portò all'arresto di 98 tra capi e gregari di Cosa nostra accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione e traffico di droga.   
Alla sbarra c'erano esponenti storici dei clan come i boss Gerlando Alberti e Sandro Capizzi. Assolti 14 imputati. In alcuni casi a determinare il proscioglimento è stata l'inutilizzabilità, per un vizio di forma, di un'intercettazione, fondamentale per l'accusa, che "riprendeva" in diretta un summit di mafia.    
Le pene più alte sono state inflitte al boss Giovanni Lipari (17 anni e 4 mesi) e al capomafia Sandro Capizzi (14 anni). Gerlando Alberti ha avuto 6 anni e 4 mesi.   L'indagine, coordinata dai pm della dda di Palermo, svelò il piano dei vertici della mafia di ricostituire la commissione provinciale di Cosa nostra, organo unitario che negli anni '80 decideva gli omicidi eccellenti e le strategie dell'organizzazione.   
L'inchiesta portò anche all'individuazione di tutti i nuovi capi delle famiglie palermitane e all'identificazione di decine di estortori che taglieggiavano imprenditori e commercianti.   
Tra i condannati anche due vittime del racket che, negando di avere ricevuto richieste di pizzo, secondo il gup, avrebbero favorito Cosa nostra.

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