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Il vivandiere di Messina era un centrocampista del Favara

Durante una partita diede un pugno all’arbitro e venne squalificato per 5 anni. Il ricordo dell’ex presidente della società

AGRIGENTO. Calogero Bellavia, il presunto vivandiere di Gerlandino Messina, arrestato sabato sera dai carabinieri e chiave di volta delle indagini che hanno portato al covo del superlatitante, giocava, fino a tre anni fa, nel Favara calcio che, allora, militava in Eccellenza. "Era - ricorda l'ex presidente Giuseppe Cusumano - un centrocampista con capacità di spingersi in attacco. Non era un titolare, ma alcune partite le aveva sapute giocare dando il meglio di se".
Durante un incontro di calcio, nella stagione 2007-2008, in cui il giovane era in campo, per un brutto fallo venne espulso. Sempre durante lo stesso incontro, ci furono altri brutti falli, fatti dai suoi compagni di gioco, che crearono momenti di tensione. Durante un principio di rissa fra i giocatori, Bellavia assestò un pugno in pieno volto all'arbitro e venne squalificato per cinque anni. "Conoscevo il ragazzo - ha detto l'ex presidente del Favara calcio - ma mai avrei potuto immaginare una cosa del genere. Era uno che amava lo sport e anche se non era titolare era disposto a sacrificarsi per il bene della squadra".

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