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I cittadini di Avetrana: questa non è Hollywood

Una scritta nera su un muro nei pressi dell’abitazione in cui è stata uccisa Sara Scazzi

AVETRANA. Questa 'non è  Hollywood'. Con una scritta nera comparsa su un muro a circa 50 metri dall'abitazione in cui è stata uccisa Sarah Scazzi, da Avetrana fanno sapere a chiare lettere di essere stufi   dell'assedio dei media che hanno trasformato le strade della città in un set televisivo.  In molti si dicono stanchi di sentir ripetere in modo assillante, da tv e giornali, che questo è il paese dei  parenti-mostri che hanno ucciso una ragazzina di soli 15 anni che frequentava la loro casa e che sognava di essere adottata da   loro. Avetrana, 7.000 abitanti, è un paese agricolo a due passi dal mare più bello della Puglia, tra San Pietro in Bevagna e Porto Cesareo, e non vuole essere 'Hollywood'. Rifiuta questa etichetta non perché è sinonimo di lusso e sregolatezza, ma perché non vuole più sentir pronunciare dai media il nome di Michele e Sabrina Misseri, i presunti assassini di Sarah, dei quali si parla senza sosta da giorni soprattutto nei talk show   televisivi. Il nervosismo dei cittadini si percepisce dai discorsi della gente che affolla la piazza e i bar del paese, che non riesce neppure a capire perché in tanti, ancora oggi, si sono presentati davanti alla villa in cui vivevano Michele e Sabrina Misseri, dove Sarah è stata uccisa, e hanno visitato la strada in cui abitava la quindicenne.     
I gitanti sono arrivati anche da San Severo (Foggia),  Pisticci (Matera) e Copertino (Lecce). I quattro giunti dal foggiano - madre, padre e due figli sulla trentina – hanno confessato di aver fatto un viaggio in auto di tre ore.  Conoscono molti dettagli dell'indagine, dicono di essere sotto choc per la vicenda e raccontano il loro dolore davanti alletelecamere. E' anche questa la Hollywood che i cittadini di Avetrana non sopportano più.

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