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Anziani sgozzati a Licata: gli assassini hanno svuotato cassaforte

Nella cassetta di sicurezza, sistemata nella stanza da letto della palazzina di via Marotta, erano custoditi tutti gli oggetti in oro della famiglia e del denaro

LICATA. L'ipotesi iniziale è confermata. Sono stati uccisi durante una rapina i due anziani coniugi di Licata sgozzati ieri nella loro abitazione. La cassaforte è stata completamente svuotata. Lo hanno accertato la notte scorsa i poliziotti della squadra mobile di Agrigento e  quelli del commissariato di Licata.
Nella cassetta di sicurezza, sistemata nella stanza da letto della palazzina di via Marotta, erano custoditi - secondo quanto ricostruito dagli inquirenti - tutti gli oggetti in oro della famiglia e del denaro. Antonino Timoneri, 82 anni, e Rita Di Miceli, 81 anni, entrambi pensionati, avrebbero avuto diversi risparmi e numerosi gioielli. Secondo una delle ipotesi investigative, chi ha agito probabilmente sapeva che i due anziani prima di andare a depositare i soldi in banca erano soliti custodirli nella cassaforte di casa. I rapinatori hanno cercato la chiave della cassetta. Lo dimostrerebbe il fatto che gli interni dei mobili della cucina e quelli della stanza da letto sono stati rovistati. La chiave era però nel mazzo che la donna portava addosso anche quando rimaneva a casa. I banditi potrebbero avere ucciso, forse prima il marito e poi la donna, proprio per farsela consegnare.
Rita Di Miceli, 81 anni, originaria di Amatrice, in provincia di Rieti, avrebbe anche tentato di scappare. Il suo corpo è stato infatti trovato alla fine delle scale, davanti alla porta di ingresso. Il cadavere del marito, ex dipendente comunale ed ex sindacalista, era invece al primo piano dello stabile, davanti la cucina.
Secondo la prima ispezione cadaverica, effettuata dal medico legale Salvatore Olivieri, incaricato dal sostituto procuratore di Agrigento Santo Fornasier, i due coniugi anziani sarebbero stati immobilizzati e sgozzati da dietro. Ad agire potrebbero essere stati tre o quattro banditi. Un'altra ispezione cadaverica, più approfondita, volta anche a stabilire se la donna sia stata spinta dalle scale, o se si trovasse lì nel tentativo di fuggire, verrà fatta oggi. Durante la notte, la polizia e il sostituto procuratore Fornasier, hanno complessivamente ascoltato una decina di persone.
Fra loro, oltre ad alcuni familiari e agli operatori del 118 che sono stati i primi ad intervenire sul posto, anche la vicina di casa che ha dato l'allarme. La donna, dopo aver sentito un forte rumore proveniente dalla casa dei coniugi Timoneri, ha chiamato prima il 118 e poi è scesa in strada dove ha trovato la porta di ingresso dell'abitazione socchiusa ed è entrata fermandosi davanti al corpo della donna. La coppia ha 10 figli, sette dei quali vivono all'estero.

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