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Mediaset, Berlusconi e figlio indagati

Il premier con Piersilvio sono sott'inchiesta a Roma per evasione fiscale e reati tributari. Sono stati convocati in procura il prossimo 26 ottobre

ROMA. Il presidente del consiglio Silvio Berlusconi, il figlio Piersilvio e altri dirigenti Mediaset sono indagati a Roma per evasione fiscale e reati tributari nell'ambito di uno stralcio dell'inchiesta milanese sulla compravendita dei diritti tv e cinematografici Mediaset.
I due Berlusconi sono convocati in procura a Roma il 26 ottobre prossimo, secondo quanto si è appreso, nell'ambito del filone capitolino dell'inchiesta sulla compravendita dei diritti Mediaset. La data è indicata nell'invito a comparire notificato a i due indagati. Il premier e il figlio, stando alle indiscrezioni, potrebbero non presentarsi.
E' di circa dieci di milioni di euro, secondo quanto si apprende, l'ammontare della presunta frode fiscale.    Gli inquirenti, in sostanza, ipotizzano che siano stati gonfiati i prezzi dei diritti acquistati presso alcune importanti società di produzione (major) statunitensi. Tali operazioni di sovrafatturazione, sono l'ipotesi di lavoro degli inquirenti, avvenute per il tramite di società di intermediazione americane, avrebbero consentito alle società controllate da Fininvest (Rti, Mediatrade) di scaricare, ai fini delle detrazioni fiscali, cifre superiori a quelle effettivamente sborsate. Non solo: la differenza tra le somme investite e quelle indicate nelle fatture (allegate ai bilanci societari) sarebbero, sempre per l'ipotesi di accusa della procura, state utilizzate per la creazione di fondi neri attraverso un complesso giro che avrebbe portato il danaro dapprima in estremo oriente e, quindi, in Italia.

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