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Le consulenti: manipolato solo un documento del papello

Ecco il responso delle esperte della Scientifica che hanno analizzato il documento che proverebbe la trattativa tra mafia e Stato. "Redatto con la stessa macchina da scrivere"

PALERMO. Solo uno dei 55 documenti dati da Massimo Ciancimino ai pm è un collage fatto dal figlio dell'ex sindaco di Palermo. Lo dicono i consulenti della Procura che hanno analizzato l'enorme mole di carte consegnate dal supertestimone che sta raccontando i retroscena della trattativa tra Stato e mafia. Non ci sono altre manipolazioni. 
Le consulenti hanno inoltre analizzato in particolare la carta usata per la redazione dei documenti sostenendo che risale sempre a un lasso temporale precedente a quello a cui il teste li colloca. Sul banco dei testi è salito anche Filippo Rinaldi, l'esperto della Scientifica che ha analizzato i pizzini portati da Massimo Ciancimino e da lui attribuiti al boss Provenzano. Secondo il consulente, sarebbero stati redatti tutti dalla stessa macchina da scrivere che è però diversa da tutte quelle che, per quanto accertato dagli inquirenti, il capomafia avrebbe usato nel tempo. Ma la circostanza non escluderebbe la paternità dei pizzini al padrino che era solito cambiare macchine: in un breve lasso di tempo sarebbe arrivato per 11 bigliettini ne avrebbe usate 7 diverse.
A Rinaldi il presidente del collegio ha chiesto se è possibile, come dice Massimo Ciancimino, che i pizzini agli atti del processo siano stati scritti da Provenzano tra il '92 e il 2002. Il consulente ha spiegato che non conoscendo l' uso che è stato fatto della macchina da scrivere, quindi quanto fosse usurata, non è possibile stabilirlo. "Ma certo - ha aggiunto - hanno tutti le stesse anomalie grafiche. Quindi se la macchina fosse stata sottoposta a un uso intensivo per 10 anni i bigliettini non presenterebbero le stesse caratteristiche".     

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