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Studenti arrestati a Palermo, la questura: non ci sono stati pestaggi

La ricostruzione degli agenti: "Li abbiamo fermati perché avevano reagito con calci e spintoni. Nessun video sequestrato agli studenti"

PALERMO. "Nessun pestaggio, nessuna aggressione. Ci siamo limitati a intervenire su richiesta del preside della scuola e abbiamo invitato i ragazzi, che stavano facendo una manifestazione non autorizzata, ad allontanarsi. Al rifiuto di consegnare i documenti, abbiamo deciso di portarli in questura per identificarli. Loro hanno reagito con calci e spintoni e solo a quel punto sono stati portati in questura".          
Così fonti della questura di Palermo ricostruiscono la  vicenda che ha portato all'arresto di tre ragazzi palermitani  che manifestavano, sabato scorso, davanti al liceo Umberto I di Palermo. Il giudice oggi, però, non ha convalidato l'arresto. "Siamo arrivati in quattro - spiegano - e con calma abbiamo spiegato ai manifestanti che non potevano stare lì. Hanno reagito con sputi e insulti e non ci hanno mostrato i documenti. A quel punto ne abbiamo fermati sei. Per tre, quelli che avevano agito con violenza, abbiamo deciso l'arresto in flagranza. Decisione condivisa dal pm che oggi, in udienza, ha chiesto la convalida del provvedimento e la misura del divieto di dimora per i tre ragazzi".           
Sul video fatto da uno dei manifestanti che riprende le fasi concitate dell'arresto con un giovane tenuto a terra mentre viene ammanettato, la questura dice: "E' solo la parte finale. Non si vede cosa è accaduto prima. Non è stato ripreso  mentre spingeva e tirava calci. Per immobilizzarlo ci sono volute quattro persone. Chiaramente poi il giovane è stato atterrato e ammanettato". "Comunque - concludono - per comprendere che non c'é stata alcuna violenza basta pensare che l'unico ragazzo refertato ha avuto due giorni di prognosi per le escoriazioni provocate dalle manette. Altro che pestaggio". La questura smentisce infine di avere sequestrato alcuni  video girati con i cellulari dagli studenti.

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